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Micam: Confindustria Fermo indica la via della sostenibilità

I PRESIDENTI di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani, dei Calzaturieri Valentino Fenni e dei Giovani Imprenditori di Confindustria Gianni Gallucci: «Va abbinata alla competitività, costa ma è un percorso non più rinviabile»

 

Confindustria Fermo ha acceso nello stand regionale all’interno del Micam di Milano un faro sul tema della sostenibilità attraverso l’innovativo format ‘Un caffè insieme…in fiera’. Un confronto tra imprenditori ed esperti.

«Una struttura come la nostra, anche se piccola, deve saper orientare gli imprenditori verso una cultura attuale e competitiva. La strada verso l’industria 5.0 è già iniziata. Vogliamo essere di aiuto, è una questione di cultura di impresa, se non cambia non possiamo essere protagonisti» sottolinea il presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani.

Ambiente è tema caldo per i giovani, la conferma arriva da Gianni Gallucci, presidente Giovani Imprenditori di Confindustria Fermo: «Siamo sensibili. Lo studio dei materiali che usiamo, coinvolgendo i fornitori, il lato energetico, con l’inserimento di forme alternative di alimentazione delle aziende sono alcune delle misure imprescindibili. Che Confindustria Fermo porti questa questione al centro del Micam è un bel segnale. Ci vuole tempo, il mercato stesso va educato alla sostenibilità».

Quello che gli imprenditori non nascondono è però il timore per i costi: «Ogni azienda ha inserito nelle collezioni prodotti sostenibili. Una strada necessaria, il mondo è uno e va preservato. La sostenibilità è un impegno sociale, non solo di produzione. Sostenibilità è però anche un costo che – aggiunge Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Fermo – le aziende non sono sempre in grado di sostenere. Qui deve intervenire la politica con azioni mirati. Possiamo lavorare su suole e collanti, ma serve di più».

Chi aiuta imprese e associazioni è la Camera di Commercio delle Marche e Linea, l’azienda speciale guidata da Francesca Orlandi: «In questi giorni supportiamo oltre 200 imprese, 101 al Micam, 14 al Mipel e 99 a Lineapelle. Numeri importanti che richiedono impegno e visione. I dati export dimostrano che il settore è florido, siamo secondi solo al farmaceutico, ma non mancano le criticità. Per cui anche una scelta oculata sulla sostenibilità è decisiva».

Fare squadra è necessario, lo ricorda il direttore Giuseppe Tosi: «La Camera è fondamentale, un aiuto che ci permette di strutturare una serie di iniziative che permettono di dare stimoli agli associati, mostrando anche chi ha già avviato percorsi di innovazione e sviluppo interno».

Chi su questo è ‘un passo avanti’ è la Da.Mi di Elisabetta Pieragostini, presidente della sezione Accessori: «Il recupero del materiale e il fotovoltaico sono peer noi ‘storici’. Siamo cresciuti con un nuovo modello aziendale che all’economia abbina ambiente e società. Prima la certificazione ambientale, poi quella di salute e sicurezza e la parità di genere. Infine, il bilancio di sostenibilità. Quello che facciamo internamente sta diventando un percorso anche per i fornitori e infine clienti, che la cercano e la chiedono».

Un tema complesso che richiede supporti esterni. Uno arriva dalla Politecnica delle Marche: «Sostenibilità è una parola che va connessa a competitività. Noi portiamo ricerca e formazione. C’è il lato bilancio sociale, c’è quello ricerca sui nuovi materiali».

L’Università Politecnica sta investendo su un corso in Management in sostenibilità ed economica circolare, con 95 iscritti anche da fuori regione: «Studenti che sanno già di avere il posto garantito, spesso vengono assunti prima della laurea. “Attenzione però – chiarisce il professore Temperini – a non cadere nel green washing. Usare dati non certificati, parlare di qualcosa di non dimostrato può rovinare una immagine di anni. Al contempo, chi attua ioni meritevoli deve imparare a comunicare».

Matteo Scarparo è la voce di Assocalzaturifici, l’altro partner imprescindibile degli imprenditori e di Confindustria Fermo: «Sostenibilità non è solo produrre collezioni, è un tema di management. Ed è un tema oneroso che noi proviamo ad alleggerire con un processo collettivo, Vcs. Parliamo di un software che permette, tramite punteggi, i livelli di sostenibilità sulla base di nove step superando duecento domande. Tutto passa poi a un ente terzo che avvia la certificazione».

In chiusura, Tommaso Annibali che per Confindustria Fermo si sta occupando dello sviluppo dei nuovi servizi, anche in via tecnologica: «Un nuovo sito è online, con nuovi servizi, form da compilare per affinare la conoscenza delle aziende e porter poi disegnare la miglior strategia di supporto».


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