di Giorgio Fedeli
Operazione “Lido Tre Archi” ma non finisce mica lì. Dopo la maxi operazione condotta dalla Polizia di Stato nella nottata di lunedì, continuano le perquisizioni, i blitz e i sequestri da parte degli agenti della Questura di Fermo. Insomma il pugno di ferro dei poliziotti non si ferma con la sola operazione su cui gli investigatori della Questura continuano senza sosta a lavorare. Ma si diceva, c’è anche dell’altro. Perché il braccio operativo della legge non conosce sosta, né confini. Sì perché nel tardo pomeriggio di oggi le Volanti della Questura fermana sono intervenute in via Segni a seguito di una segnalazione arrivata dalla rete del controllo del vicinato. In poche parole qualcuno aveva segnalato poco prima che una casa di quelle perquisite e liberate lunedì mattina, era di nuovo finita nel mirino della criminalità.
E così, in effetti, era. Alcuni malviventi avevano già pronta una porta blindata da montare a presidio del loro “covo” abusivo. Ma sono stati costretti alla fuga dall’arrivo delle Volanti, coadiuvate dai carabinieri e dalla Polizia locale fermana. Dopo l’irruzione i poliziotti hanno trovato all’interno dell’appartamento della droga e anche un cane corso. Con tutte le precauzioni del caso i poliziotti sono riusciti a prelevare da un terrazzo il cane di grossa taglia ed affidarlo alle cure del servizio veterinario dell’Ast di Fermo. Più “semplice” il sequestro della droga (parliamo di circa 400 grammi tra eroina e cocaina, tutti già divisi in dosi da spacciare) e della porta blindata. E ovviamente gli agenti si sono messi, contemporaneamente, al lavoro per cercare di identificare coloro che avevano provato poco prima a “blindare” nuovamente quell’appartamento in via Segni, per reimmetterlo nella rete dei covi a disposizione della criminalità dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sul posto, con le divise, anche il sindaco Paolo Calcinaro: «Il controllo di vicinato non sarà totalmente risolutivo ma ha dato un ulteriore segnale di efficacia così come sono stati efficaci le forze dell’ordine, arrivate nel giro di pochissimo tant’è che i malviventi hanno dovuto abbandonare porta e montatura che stavano predisponendo. C’erano anche un cane e della droga. Fa piacere che ci siano occhi che guardano e coscienze che sentono». Ma battaglia nella battaglia, la sfrontatezza di chi prova a riappropriarsi illegalmente di una casa attenzionata e liberata dalle forze dell’ordine. «Esatto, una sfrontatezza incredibile però credo che operazioni come queste fanno capire che c’è anche una grande parte del quartiere che questa gente non la vuole. Stando in strada sono stato avvicinato da due cittadini che mi hanno chiesto come ci si iscrive al controllo di vicinato. Insomma quella bella parte sana del quartiere c’è, esiste e vuole fare la propria parte» come d’altronde chiede da tempo proprio la Polizia. Nell’ottica di una politica immediata di sgombero e di intervento, la Questura infatti non smette di ripetere che i cittadini devono allertare le forze dell’ordine che, a loro volta, sono pronte di intervenire per contrastare ogni tipo di reato e illecito.
«Quello che mi piacerebbe – conclude il primo cittadino – è che anche qualche connazionale di questi soggetti (in questo caso specifico parliamo di tunisini) si adoperassero a segnalare quello che non va nel quartiere».
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