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LETTERA-APPELLO «Esenzioni per vulnerabilità sociale, siamo in gravi difficoltà economica. Perchè la Regione non attiva i codici?»

LA DENUNCIA di una donna in difficoltà: «In famiglia non abbiamo più un'entrata monetaria da febbraio 2023 (quando è finita la Naspi di mio marito) il quale ha perso il lavoro durante il Covid. Io ho problemi alla colonna vertebrale e l'ortopedico mi ha sconsigliato di andare in auto quindi lavoro non ne ho più trovato e poi essendo entrambi "troppo vecchi" (entrambi sessantunenni) nessuno ci assumerebbe perché costiamo troppo, un familiare che ha problemi psichici ed è in cura, un mutuo da 500 euro al mese da pagare. Voglio chiedere al presidente della Regione, Francesco Acquaroli e all'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, di provare a sopravvivere così e pagare anche le cure e protesi dentali. Io sono praticamente senza denti e avrei la necessità di fare delle protesi mobili»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una donna residente nel Fermano (che chiede di mantenere l’anonimato «per questione di dignità». La lettera è comunque firmata in originale)

«Sono parte di una delle molteplici famiglie in difficoltà economica e ultrasessantenni (sia io che mio marito) ed ho un Isee corrente di 3447,55 euro. Siamo iscritti ai servizi sociali e alla Caritas di zona. Nei mesi scorsi ho contattato il presidio sanitario di Fermo e ho chiesto come dovevo fare per poter usufruire dell’esenzione per vulnerabilità sociale. Mi è stato risposto che non era mai arrivata una richiesta del genere, si sarebbero informati e mi avrebbero fatto mettere in contatto con il personale di competenza per la pratica. Nel pomeriggio di quello stesso giorno sono stata ricontattata. Mi è stato detto che la legge c’è ma non ho la possibilità di usufruirne perché nella Regione Marche non sono ancora, a distanza di anni, attribuiti i codici di esenzione per poterne usufruire. Io vorrei sapere come mai dal 2018 (non dico dal 2014 quando è stata fatta la legge) ad oggi ancora non siano ancora stati assegnati dei codici di esenzione per la vulnerabilità sociale, ci sono forse solo io che sono povera? Oppure i poveri possono anche morire almeno non rompono le scatole?»

«In famiglia – si legge, ancora, nella lettera – non abbiamo più un’entrata monetaria da febbraio 2023 (quando è finita la Naspi di mio marito) il quale ha perso il lavoro durante il Covid. Io ho problemi alla colonna vertebrale e l’ortopedico mi ha sconsigliato di andare in auto quindi lavoro non ne ho più trovato e poi essendo entrambi “troppo vecchi” (entrambi sessantunenni) nessuno ci assumerebbe perché costiamo troppo, un familiare che ha problemi psichici ed è in cura, un mutuo da 500 euro al mese da pagare. Voglio chiedere al presidente della Regione, Francesco Acquaroli e all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, di provare a sopravvivere così e pagare anche le cure e protesi dentali. Io sono praticamente senza denti e avrei la necessità di fare delle protesi mobili, non pretendo impianti da chissà quali migliaia di euro di spesa ma protesi mobili che mi permettano di poter mangiare qualcosa di solido prima che mi venga un cancro allo stomaco (sicuramente le cure del cancro/tumore alla sanità costeranno molto di più di due protesi mobili). Io non vi chiedo niente di speciale né tantomeno i miracoli ma solo di poter usufruire di questa legge che risale al 2018 ed è ancora pubblicata sul sito della Regione Marche alla voce “salute”».


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