La Cisl Fp Marche dell’area sindacale di Fermo ritiene positivo l’accordo sull’ipotesi di contratto integrativo aziendale del personale del comparto Ast Fermo firmato con la Direzione Generale il pomeriggio di mercoledì 4 ottobre. Si tratta di un accordo fondamentale che regola vari aspetti di tipo normativo e di tipo economico riguardanti i 1200 dipendenti della AST di Fermo.
«La Cisl Fp, unitamente alle altre organizzazioni sindacali e alla Rsu, ha portato avanti in questi mesi un’interlocuzione costante e di grande responsabilità e correttezza nei confronti della controparte datoriale perché ha compreso, visto il momento complicato per il passaggio legato alla riforma sanitaria, l’importanza di giungere al più presto a regolamentare specifiche partite economiche e normative che riguardano i dipendenti – dice il segretario regionale Giuseppe Donati -. Ciò soprattutto a seguito della nascita della nuova azienda sanitaria di Fermo dopo lo scorporo da Asur e delle ormai storiche criticità sulla dotazione organica. Ora però, come rappresentanti Csil Fp, l’organizzazione sindacale maggioritaria nella AST di Fermo, abbiamo l’onere di sollecitare l’azienda fermana stessa ed i vertici regionali affinché procedano ad incrementare i fondi contrattuali con le risorse aggiuntive previste dal nuovo contratto nazionale di lavoro a loro volta trasferite alla Regione da specifiche norme di legge».
Il timore fondato che avanza tra i dipendenti della AST di Fermo è che le risorse che lo Stato ha stanziato trasferendole alla Regione con apposite leggi poi recepite all’interno del contratto nazionale, possano essere utilizzate per ripianare splafonamenti di altre aziende che in questi anni sono state poco attente al controllo della spesa del personale – continua Donati -. È storia nota purtroppo tenuto conto di quanto già visto nella ripartizione dei fondi recentemente determinata, dimostratasi certamente poco equa. Sarebbe l’ennesima beffa nei confronti della sanità del fermano se l’incremento dei fondi previsto dagli articoli 102 e 103 del Ccnl non riguardasse anche la AST di Fermo».
La Cisl Fp chiede dunque all’assessorato e al servizio salute regionali, al netto degli scossoni politici delle ultime ore, di farsi carico del benessere di propri dipendenti e di procedere quanto prima alla quantificazione delle risorse aggiuntive, rispettivamente pari a 68,41 euro e 145,53 euro pro capite calcolati sui dipendenti presenti nella ex Area Vasta 4 di Fermo al 31/12/2018. Si tratterebbe di circa 260.000 euro complessivi per i due fondi del personale del comparto.
«Sono fondi aggiuntivi che permetterebbero di premiare e di valorizzare il lavoro svolto dai dipendenti ed operatori professionisti della AST di Fermo che hanno operato e continuano ad operare sotto organico e senza le dovute unità necessarie per coprire i turni senza rinunciare ai diritti contrattuali quali riposi, ferie e conciliare adeguatamente il tempo di lavoro con il tempo di vita familiare – spiega il segretario regionale -. I vertici della politica regionale e in particolare dell’assessorato alla salute non possono far finta che il contratto nazionale di lavoro ed anche specifiche leggi permettano alla Regione di incrementare i fondi contrattuali di cui all’articolo 102 e 103 del Ccnl. In questi mesi su questo argomento si è sempre glissato e non c’è stata una posizione chiara e trasparente sulle intenzioni al riguardo. E’ ora quindi che attraverso la contrattazione con le segreterie regionali sindacali l’assessorato alla salute e il servizio salute esprimano la volontà o meno in modo formale di venire in soccorso ai fondi contrattuali sempre più risicati e consentire in questo modo, tramite la contrattazione in azienda, di poter valorizzare il lavoro dei professionisti della sanità. Questo significherebbe uscire dalla demagogia delle chiacchiere e delle pacche sulle spalle che troppo spesso ha caratterizzato l’interlocuzione tra le aziende e chi rappresenta i lavoratori e dare concreto riscontro alle esigenze economiche di chi opera in prima linea. Il contratto integrativo aziendale, il primo della nuova AST di Fermo, che è stato sottoscritto il 4 ottobre rimanda quindi alla decisione regionale la possibilità di utilizzare ulteriori risorse per sviluppo professionale, il passaggio a livelli economici superiori tramite i DEP ma anche poter valorizzare meglio chi ha un lavoro disagiato perché opera in turnazioni H24 o è soggetto a reperibilità».
Il sindacato chiede anche alla Direzione Generale dell’AST di Fermo di farsi portavoce nelle sedi opportune regionali delle legittime richieste economiche dei dipendenti a fronte del grandissimo impegno professionalità che costoro stanno ed hanno dimostrato sul campo a favore dei pazienti degli utenti nell’area della prevenzione e della cure del territorio.
«Altre sfide attendono la sanità fermana. In primis la scrittura del Piano Aziendale con quel che ne consegue – conclude Donati -. Basta con le attivazioni di nuovi Servizi ad isorisorse. Per i Servizi nuovi e già esistenti che s’intenderà prevedere nel Piano, dovrà essere previsto l’organico necessario. Urgente arrivare per questo alla definizione prima possibile delle graduatorie per la Stabilizzazione del personale precario Covid».
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