di Elia Frollà
Conoscere e riconoscere la polimialgia reumatica per intervenire tempestivamente e curarla. Questo il filo conduttore dell’intervista, questa mattina ai microfoni di Radio Fm1, alla reumatologa Antonella Farina e a Patrizia Blasetti, vicepresidente di Amar Marche, associazione malati reumatici, nell’ambito della rubrica di salute e benessere “Reuma on Air”.
«È una malattia molto frequente nelle persone tra i settanta e gli ottant’anni ma non è detto che non possa colpire sopra i 50 anni. Spesso il primo soggetto che intercetta la malattia è il medico di base» ha affermato la dottoressa reumatologa Antonella Farina. «È anche una patologia facile da individuare, tanto che spesso il paziente arriva già con una diagnosi del medico di base» ha aggiunto poco dopo Patrizia Blasetti, vicepresidente di Amar Marche, associazione malati reumatici.
Le due esperte, intervistate da Jessica Tidei, hanno chiarito dubbi e fornito delucidazioni, si diceva, sulla polimialgia reumatica. Si tratta, come chiarito in avvio di puntata dalla dottoressa Farina «di una patologia che si caratterizza per un’infiammazione persistente dell’articolazione della spalla o dell’anca. Il paziente percepisce un dolore che dalla spalla si irradia fino al gomito, colpendo anche il rachide cervicale, e che dall’anca coinvolge il ginocchio».
«È molto debilitante per chi ne soffre – ha aggiunto la dottoressa Farina -. Il paziente percepisce un dolore molto forte, già dalle prime ore del giorno, che lo costringe a letto e che complica la normale routine giornaliera».
Si tratta di una patologia che viene diagnosticata facendo riferimento a dei parametri precisi, prontamente indicati dalle due specialiste. Pertanto, altri sintomi che permettono di individuare la sua insorgenza, oltre a quelli sistemici e infiammatori già menzionati, sono febbri, brividi, stanchezza. Anche un emocromo completo è decisamente utile a diagnosticare la malattia. Molto spesso, poi, a fronte di questo quadro sintomatologico dettagliato, già il medico generale riconosce la patologia e riesce ad intervenire.
La polimialgia reumatica, infatti, viene, nella gran parte dei casi, risolta attraverso una cura cortisonica. «Nonostante la remora ad intraprendere questo percorso di guarigione da parte di molti pazienti, che possono essere restii a prendere il cortisone per altre patologie da cui sono affetti, la cura cortisonica si presenta come unica soluzione» ha affermato la Farina dialogando con la Blasetti. Si tratta comunque, come hanno spiegato, «di farmaci estremamente efficaci che nella grande maggioranza dei casi riescono in pochi giorni a debellare la malattia».
Su questo quadro generale si innestano, però, casi particolari che inducono a non sottovalutare la polimialgia reumatica. Come chiarito, infatti, nel corso dell’intervento, può accadere che la terapia vada accompagnata da altri tipi di farmaci, specialmente quando diversi cicli di cortisone non sortiscono l’effetto desiderato. Può succedere che ai sintomi polimialgici si aggiungano anche artriti vascolari. O può capitare che la malattia venga innescata da un’infezione a cui il sistema immunitario reagisce in modo anomalo, come nel caso del Covid-19.
Un appuntamento importante, dunque, questo di “Reuma on Air”, volto soprattutto a diffondere delle conoscenze utili a riconoscere una patologia che colpisce spesso le donne, soprattutto tra i settanta e ottanta anni di età.
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