di Antonietta Vitali
Le temperature ancora estive non ci devono trarre in inganno, il miraggio presto svanirà e presto ci racconteremo di raffreddori e influenze come se piovesse. L’Ast di Fermo è già pronta a questa fase, che si ripropone ogni anno con l’arrivo della stagione più fredda, e lancia la campagna vaccinale con una conferenza stampa tenutasi a Fermo questa mattina alle ore 11:30 presso l’ex Teatrino della Direzione Generale Ast.
La conferenza è stata presieduta dal direttore generale Ast Fermo, Gilberto Gentili. Con lui il direttore sanitario Ast Fermo, Simona Bianchi, il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Fermo, Anna Maria Calcagni, il direttore Uoc Igiene e Sanità Pubblica Ast Fermo, Giuseppe Ciarrocchi, il presidente regionale e provinciale Federfarma, nonché Consigliere dell’Ordine dei Farmacisti Fm-Ap, Marco Meconi, e il responsabile regionale e provinciale Fermo della Fimmg Federazione Italiana Medici di Famiglia, Paolo Misericordia. Presente anche il direttore amministrativo dell’Ast fermana, Alberto Carelli.
«È la prima conferenza stampa – ha dichiarato Gilberto Gentili – in cui la direzione dell’Ast di Fermo si presenta al completo. Una conferenza che abbiamo fortemente voluto perché ci preme sensibilizzare il pubblico a credere di nuovo nei vaccini. È importante che in questa parte delle Marche ci sia un ritorno alla fase vaccinale che invece ha registrato una flessione a causa dei recenti fatti accaduti relativi al Covid. Credo che vaccinarsi sia un dovere sociale, per tutelare noi stessi e gli altri».
I vaccini in questione sono quello antinfluenzale, quello contro il Covid e anche quello che riguarda lo sfogo di Sant’Antonio il cui termine scientifico è herpes zoster e il vaccino anti pneumococco.
«Abbiamo necessità – le parole di Simona Bianchi – di rilanciare questa attività che è stata intaccata dal Covid. Due le modalità di accesso alla vaccinazione, interna ai reparti ospedalieri i quali si faranno carico dei soggetti più fragili che accedono per necessità con frequenza alla struttura ospedaliera. C’è poi una parte esterna agli ospedali per la quale le persone interessate a vaccinarsi possono scegliere di farlo attraverso un ventaglio di possibilità ampio» dai medici di famiglia ai pediatri, passando per le farmacie del territorio.
«Nessuno è più convinto di me dell’efficacia dei vaccini – ha riferito Anna Maria Calcagni che domenica sera, presso il Teatro dell’Aquila, insieme al dott. Gentili presiederà la cerimonia di nomina di 26 nuovi medici freschi di laurea del territorio fermano – ricordo chiaramente, nel corso della mia carriera, una campagna vaccinale anti pneumococco di qualche anno fa, rivolta agli ultra sessantenni, che diede come risultato una provincia, quella di Fermo appunto, con la minore incidenza di polmoniti regionali».
«Un approccio – ha spiegato Marco Meconi – quello ai vaccini, che il paziente di oggi affronta sempre più a fatica. La nostra struttura (con le farmacie) è pronta ad arrivare anche nelle zone più rurali perché ogni comune marchigiano ha una farmacia, quasi tutte sono pronte per i vaccini. Un sistema del quale siamo molto soddisfatti, tutto il risultato di quanto fatto in questi anni e restiamo al fianco della sanità pubblica per essere di sostegno».
«Viviamo un periodo di stanchezza relativa alla campagna vaccinale – ha precisato Paolo Misericordia – che invece attesta un punto di grande tutela per i soggetti più anziani e i malati cronici. Quando le campagne vaccinali venivano fatte dal medico di famiglia l’adesione era più forte. Sarà possibile anche adesso fare i vaccini dal medico di medicina generale ma non solo. Inoltre, c’è una grande novità, quest’anno l’avvenuta vaccinazione verrà inserita come dato di archivio ad un sistema informatico che aggiorna la scheda vaccinale di ogni singolo soggetto».
«Ci stiamo preparando per la consegna dei vaccini – la notizia riportata da Giuseppe Ciarrocchi – che iniziamo a distribuire ai pediatri e ai medici di medicina generale. Sono vaccini tarati per l’età dei pazienti. La necessità di ricorrere ai vaccini è spiegata dai dati, ogni anno si ammalano circa 6 milioni di persone di influenza, un impatto importante per il sistema sanitario che con una efficace campagna vaccinale verrebbe, se non evitato sicuramente attutito. Sono 30.000 le dosi che abbiamo e che sono in distribuzione – ha continuato Ciarrocchi – gratuito per, gli ultra sessantenni, i bambini da sei mesi a sei anni, per le categorie fragili dai sette anni ai 60. Prevediamo che il picco influenzale arrivi tra dicembre e gennaio. Mentre il vaccino anti Covid ci mette al riparo da forme gravi della malattia e da ipotetiche gravi mutazioni del virus». L’obiettivo dell’Ast di Fermo è quello di vaccinare almeno il 75 per cento degli ultras sessantenni. E dopo la conferenza il dg Gentili e il ds Bianchi si sono sottoposti a vaccinazione.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati