Nodo lavori al presidio ospedaliero di Montegiorgio, ipotesi trasferimenti servizi? Ast: «Non spostiamo l’emergenza. Valutiamo la soluzione ottimale»

MONTEGIORGIO - In questi giorni in città sta circolando la voce secondo cui diversi servizi potrebbero essere trasferiti. Ma dove? Il Comune e l'Ast non hanno locali a Montegiorgio. Il direttore Gentili e l'ingegner Franca: «Abbiamo incontrato il sindaco e i tecnici del Comune. Vogliamo velocizzare il cantiere perché più riduciamo i tempi di intervento, più i disservizi, che comprendiamo, si contraggono»

di Alessandro Luzi

Situazione critica al Presidio di Montegiorgio? Si rischia il trasferimento di tutte le attività sanitarie presenti con l’allontanamento di servizi molto importanti per i cittadini di Montegiorgio e del comprensorio presso Montegranaro perché la ditta che ha vinto l’appalto di ristrutturazione e manutenzione dello stabile, secondo quanto previsto dal capitolato, vuole l’intero presidio libero per poter svolgere in sicurezza i lavori? Questi i rumors che negli ultimi giorno stanno circolando in città. Ma è l’Ast di Fermo, con il direttore generale Gilberto Gentili e il direttore della Uoc Attività Tecniche, Alberto Franca, a chiarire la situazione: «Abbiamo affrontato la questione già da quest’estate. Stiamo lavorando per cercare la miglior soluzione possibile anche perché è un appalto da 4,1 milioni di euro che vogliamo portare a compimento. Il nostro obiettivo è ultimare i lavori, il prima possibile».

Per proseguire con i lavori l’azienda avrebbe, però, bisogno di spazi liberi. Dunque è verosimile pensare, ipotizzare i trasferimenti del servizio di 118, Pat, punto prelievo, radiologia, Adi, fisioterapia, logopedia e vari ambulatori ed anche del Cup cassa? E parleremmo di trasferimenti fuori città perché a Montegiorgio né Comune né Sst hanno locali a cui destinare, anche solo temporaneamente, questi servizi. Questo è certo.

«Non spostiamo alcun servizio legato all’emergenza – rimarcano Gentili e Franca – il 118, il punto prelievi, la guardia medica come pure la radiologia, ad esempio, restano dove sono. Ma facciamo un passo indietro. L’aggiudicazione dei lavori, da parte della Suam regionale, risale 31 agosto 2021, e parliamo di un appalto da 4,1 milioni di euro. Avendo percepito una certa latenza e successivamente anche problemi strutturali che erano riscontrabili sono in corso d’opera, e parliamo di difformità nelle opere di fondazione – il punto tecnico di Gentili e Franca – abbiamo deciso di convocare un tavolo ad hoc al quale ha preso parte anche il sindaco Michele Ortenzi. Lo abbiamo incontrato due volte ed è sempre stato molto gentile e disponibile. E purtroppo da uno dei nostri incontri, in cui oltre al sindaco c’era anche il geometra del Comune, è emerso che nemmeno loro hanno spazi da destinare ad eventuali servizi. Stesso dicasi per noi dell’Ast. E anche se il Comune li avesse, potrebbero volerci dei mesi prima di essere pronti, tra verifiche, autorizzazioni e trasloco. La ditta teme che, senza spazi liberi, i lavori potrebbero protrarsi per più tempo rispetto all’anno in cui vorremmo concludere i lavori. Nel contratto non sono state previste penali, o meglio le penali sono esigibili solo ad opere consegnate. La ditta ha comunque riattivato il cantiere e ci ha chiesto anche di poter posizionare una gru».

Ma dunque di quali tempi “tecnici” si parla? «Le azioni che si stanno programmando vogliono conseguire l’obiettivo di concludere i lavori quanto prima e comunque entro 10/12 mesi. Sappiamo anche che la ditta, che ha vinto l’appalto con un ribasso del 27%, ha, come capita spesso in questo periodo storico, difficoltà a trovare subappaltatori locali. Comunque stiamo valutando ogni possibile ipotesi. Il nostro obiettivo è ultimare i lavori per quei 4,1 milioni di euro. Vogliamo velocizzare il cantiere perché più riduciamo i tempi di intervento, più i disservizi, che comprendiamo, si contraggono».

 

 


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