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Fondo di contrasto alla deindustrializzazione: Piceno Consind preoccupato per i ritardi nella concessione dei contributi di Invitalia

ASCOLI - Per le aziende manifatturiere della provincia era prevista una erogazione di 22 milioni di euro in regime di "de minimis". Il presidente Domenico Procaccini: «La graduatoria doveva essere pronta per il 30 giugno, poi la scadenza è stata prorogata al 30 settembre e, al 20 ottobre, non è chiaro il quadro di quante e quali aziende siano state finanziate»

La sede di Piceno Consind e il presidente Domenico Procaccini

 

In merito al “Fondo di contrasto alla deindustrializzazione”, Piceno Consind esprime preoccupazione per la situazione relativa ai ritardi riscontrati nella concessione dei contributi da parte di Invitalia.

 

Come noto la misura prevede l’erogazione di oltre 22 milioni di euro in regime “de minimis” alle aziende manifatturiere del Piceno, con un bando che prevedeva la presentazione delle domande dal 24 gennaio al 24 marzo 2023.

 

«Inizialmente la graduatoria doveva essere pronta per il 30 giugno scorso – dice Domenico Procaccini, presidente di Piceno Consind – poi la scadenza è stata prorogata al 30 settembre. Ora siamo arrivati al 20 ottobre, le concessioni vengono pubblicate sul sito di Invitalia un po’ alla volta e ancora non è chiaro il quadro di quante e quali aziende siano state finanziate nel Piceno».

 

Una situazione che, data la scadenza del 31 dicembre 2023 per la realizzazione degli investimenti, preoccupa non poco il mondo imprenditoriale della provincia di Ascoli.

 

«Di concerto con il Consorzio Industriale del Lazio – continua Procaccini – stiamo lavorando per ottenere una proroga di questa scadenza, in modo da consentire alle nostre aziende di avere un lasso di tempo ragionevole per effettuare le spese necessarie. D’altronde il ritardo nella concessione non dipende certo dalle nostre aziende e quindi riteniamo giusto che il termine venga prorogato».


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