di Alessandro Luzi
Il cinema nelle Marche ingrana la quarta. Questa mattina alla sala consiliare della Provincia di Fermo è stato presentato “Neve”, un film di Simone Riccioni. Il tema portante è il bullismo e, purtroppo, si riallaccia anche alla rissa di qualche giorno fa al Terminal a Fermo. Stiamo infatti parlando di un fenomeno quanto mai attuale che ci vede da vicino. «Un film calato nella realtà di oggi – ha esordito la consigliera provinciale, Pisana Liberati – perciò sono molto felice di promuoverlo nel nostro territorio in quanto racconta episodi che avvengono anche qui. È molto importante avere la temperatura di ciò che accade a scuola. Il bullismo va punito, denunciato, ma è importante anche rieducare. I ragazzi non possono essere lasciati soli, vanno sostenuti in questo periodo molto complesso. Nel film si evidenzia un degrado emotivo sempre più profondo e si tratta lo squilibrio nella scala dei valori. Le nostre famiglie stanno affrontando proprio queste dinamiche. Come istituzioni, non possiamo far finta di non vedere. Questa pellicola è un modo accattivante per entrare nelle scuole, dove i ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo, e sensibilizzare su queste tematiche. Quando si parla di educazione, tutti dobbiamo fare la nostra parte. Ringrazio quindi quanti si sono spesi per realizzare questo progetto. La Regione sta puntando sulla filmografia per far conoscere il territorio, perciò il cinema diventa veicolo di bellezze ma anche di criticità del momento».
In quest’ottica rientra il bando attivato dalla Regione per le produzioni audiovisive. Infatti è previsto un finanziamento di 5 milioni di euro per dare struttura al settore. Ciò è nell’ambito di una progettualità a cui saranno destinati 16 milioni di euro da spalmare nei prossimi due anni e mezzo, di cui 3 milioni andranno alle sale cinematografiche. A renderlo noto è il presidente della Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini: «In Italia l’audiovisivo ha subìto dei tagli, in questo le Marche sono in controtendenza. Certo, non è con il contributo della Regione che si fanno i film, accanto servono anche gli sponsor privati e un piano strategico per collocare le opere in diversi ambiti. Servono dunque anche idee forti da parte dei registi. Simone è stato premiato per l’attenzione verso le giovani generazioni ed il tema trattato, affrontato con estrema sensibilità e delicatezza. Abbiamo già invitato le scolaresche a vedere questa pellicola».
Riccioni ha origini di Castelraimondo, motivo d’orgoglio per l’ex sindaco e attuale consigliere regionale, Renzo Marinelli: «Per questo mi sento molto legato a Simone. Ma lo sostengo anche per la qualità con cui affronta questi argomenti. La Regione vuole valorizzare i nostri territori anche attraverso queste opere. Ci stiamo organizzando per assegnare altri contributi a produzioni di qualità». «Ogni volta che si scelgono le Marche per creare questi lavori è importantissimo – ha ribadito il consigliere regionale, Andrea Putzu -. Considerando i temi che affronta, non dobbiamo fermarci a presentarlo solo nelle scuole di questo territorio, va proiettato anche negli istituti di tutta Italia. Dobbiamo quindi ragionare su un progetto con il Ministero dell’Istruzione. Va dato un segnale sul bullismo e questa è l’occasione per farlo».
“Neve” è patrocinato dalla Polizia di Stato ed il supporto economico è arrivato anche dalla Bcc di Ripatransone e Fermano. «La vita è fatta di relazioni nate da incontri – ha raccontato il direttore generale, Vito Verdecchia -. Ho avuto modo di conoscere Simone circa un anno fa e lì è nata un’affinità legata alle tematiche sociali a cui la nostra banca è molto sensibile. Il nostro statuto recita che la Bcc deve promuovere la crescita del territorio dal punto di vista economico, sociale e culturale. Questa è la nostra mission e perciò abbiamo scelto di sostenere il progetto “Neve”».
Il film trae spunto da una storia reale. Proprio quella vissuta dal regista stesso: «Sono stato anch’io vittima di bullismo – ha affermato Simone Riccioni – Sono nato e cresciuto nel centro Africa da genitori missionari e quando sono tornato in Italia mi chiamavano “negro” nonostante avessi la carnagione chiara. Questa ferita mi è sempre rimasta. Margherita Tiesi e Azzurra Lo Pipero sono le attrici protagoniste. Nel film interpretano mamma e figlia, quest’ultima vittima di bullismo. Una parte importante riguarda il teatro, valvola di sfogo della bambina. Ho chiesto di sostenere il progetto in quanto racconta una storia che può capitare a tutti. Tra fine febbraio e inizio marzo proietteremo la pellicola nelle scuole e al Super8 a Campiglione di Fermo. Poi uscirà ufficialmente a marzo. Ringrazio la Polizia di Stato per il patrocinio e la Bcc di Ripatransone e del Fermano».
La sceneggiatura ha colpito emotivamente anche le attrici. «Dopo averla letta, commossa dalla bellezza, ho subito chiamato Simone – ha raccontato Margherita Tiesi -. Da lì abbiamo iniziato la nostra avventura. Sono arrivata nelle Marche ed ho conosciuto Azzurra. Abbiamo lavorato ai personaggi e siamo entrate in profonda sintonia. Solo attraverso l’amore si può raccontare questa storia e rendere giustizia ai protagonisti. Questa avventura ci ha rapito il cuore. È un film meraviglioso e descrive molto di una famiglia alle prese con il bullismo».
Azzurra Lo Pipero (a 12 anni è la più piccola del set ma è già colma di talento) si è trovata alle prese con un mondo nuovo: il cinema. «Prima di avere la parte in “Neve” ho recitato solo a teatro – ha affermato -. Nei film si richiede un approccio diverso. Simone mi ha fatto scoprire questo mondo ed è bellissimo. Il mio personaggio è vittima di bullismo e trova sfogo nella recitazione. Dalla protagonista si può apprendere molto in quanto ha atteggiamenti già maturi».
«Con la nostra rete dobbiamo essere pronti a fronteggiare questi problemi – ha puntualizzato Donatella D’Amico, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per le Marche – Magistratura, forze dell’ordine, Regioni, Comuni, Province e associazioni di volontariato sono chiamati a fare squadra per intervenire sulle criticità attuali dei giovani».
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