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Povertà, cresce l’emergenza abitativa a Fermo. Comune e Fondazione Carifermo insieme per un Centro Servizi

FERMO - Accordo di collaborazione per l'implementazione di un Centro Servizi per il contrasto alla povertà tra il Comune di Fermo, in qualità di ente capofila dell'ATS XIX e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo

Accordo di collaborazione per l’implementazione di un Centro Servizi per il contrasto alla povertà tra il Comune di Fermo, in qualità di ente capofila dell’Ats XIX e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.

«Un progetto importante che supporta chi è in difficoltà e si trova in situazione di disagio sociale ed economico. La Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, confermando la vicinanza alla città, al territorio ed alle fragilità, lo ha subito “sposato”, implementandolo con un suo intervento» spiegano dal Comune.

Si chiama “Insieme – Centro servizi per il contrasto alla povertà” quale “progetto di pronto intervento sociale per povertà estrema o marginalità dell’Ambito Territoriale Sociale XIX.

«Quella della Fondazione è stata un’azione spontanea per la quale esprimiamo gratitudine – ha detto il sindaco Paolo Calcinaro e Presidente del Comitato dei Sindaco dell’Ats XIX in sede di presentazione dell’accordo. Questo è un momento difficile non solo per le povertà croniche ma anche per ulteriori fragilità, è importante la partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo che è vicina alla città ed al territorio sempre in modo molto forte».
Sindaco che nel suo intervento aggiunge: «In un momento in cui il welfare statale viene a mancare parzialmente, le risorse che erano destinate al reddito di cittadinanza che ora non c’è più potevano essere rimodulate sotto altre forme di supporto, così come non è stata rinnovata l’erogazione dei canoni di affitto elevati che da anni venivano assegnati. Non si può abbassare il monte che va al sociale in questo momento. A Fermo la grandissima emergenza è quella abitativa, stiamo andando avanti con le assegnazioni delle case di edilizia popolare, il problema è anche per quei nuclei familiari che non sono dentro quelle fasce, che non riescono a trovare affitto una volta terminato il contratto oppure vanno in difficoltà con il proprio canone: su questo dovremo cercare altri strumenti come l’equo canone o canone concordato».

La Fondazione interviene in questo progetto con l’erogazione di un contributo ulteriore di 163.800 euro (cioè di pari importo al finanziamento Pon Inclusione) per implementare le attività già avviate con la co-progettazione.

«Questa collaborazione fra Fondazione, Comune e Ats XIX non è casuale, il settore dell’assistenza è diventato rilevante per la Fondazione insieme all’istruzione, alla sanità ed alla cultura – ha detto il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo Giorgio Girotti Pucci – un accordo che sarà un punto di riferimento per persone e famiglie fragili dal punto di vista sociale, economico e sanitario. Con il nostro contributo pensiamo di potenziare ulteriormente il progetto. Verrà realizzata una sede per il Centro e poi verrà erogata una serie di servizi come ad esempio la distribuzione alimentare, l’assistenza psicologica ecc. Riteniamo calzante questa sinergia con l’Ambito Sociale e siamo sicuri che porterà a importanti risultati».

«Grazie a questo accordo l’azione portata avanti fino a questo momento dal Centro Servizi verrà potenziata e stabilizzata, ne verrà garantita la prosecuzione – ha detto l’assessore alle Politiche Sociali Mirco Giampieri – riteniamo questo molto importante se consideriamo che in altri territori questo tipo di assistenza potrebbe essere interrotta per mancanza di risorse e di supporto, quindi il nostro ringraziamento va alla Fondazione per la sensibilità che dimostra sempre».

Povertà diffusa e fragilità sono state ricordate in tanti aspetti in cui si esplica dal Dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune di Fermo Giovanni Della Casa che ha sottolineato come nella sola città di Fermo siano aumentate le situazioni di emergenza abitativa ed il fatto che con il contributo sui canoni di affitto elevati, prima che venisse tolto, si potevano soddisfare le domande di circa 350 famiglie. Da marzo 2023 con l’ultima graduatoria con l’Erap si sta procedendo con l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare e si sta ultimando l’assegnazione di circa 30 appartamenti, senza considerare anche l’importante supporto degli alloggi sociali.

«L’Ambito Territoriale Sociale XIX – ha ricordato Alessandro Ranieri, coordinatore dell’Ambito – nel marzo di quest’anno aveva pubblicato un Avviso per l’individuazione di soggetti del Terzo Settore per la co-progettazione di un Centro Servizi per il contrasto alla povertà a favore delle persone in condizioni di povertà estrema o marginalità, da finanziare a valere sulle risorse dell’iniziativa Pon Inclusione con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, a cui la Fondazione ha manifestato la propria disponibilità ad aderire, in linea con le proprie finalità statutarie, tra cui quella di promuovere iniziative di solidarietà volte in particolare all’aiuto di persone in stato di bisogno economico, sociale, psicologico o sanitario».

L’intervento della Fondazione Carifermo ha la finalità di implementare il sistema integrato pubblico-privato, volto a favorire il superamento del disagio sociale, aggravato o emerso con la pandemia, articolato nei seguenti principali filoni d’intervento:

• Avvio Centro Servizi attraverso l’identificazione di un immobile in via Vespucci quale sede per il Centro Servizi per il contrasto alla povertà ora presente sul territorio in modalità diffusa;
• Servizi di ascolto e Segretariato sociale volti ad informare e orientare il singolo e i nuclei familiari sulle risorse territoriali e sulle modalità per accedervi, finalizzati all’ascolto dell’utente e ad effettuare una prima valutazione generale della domanda-bisogno;
• Presa in carico multidisciplinare ed integrata, al fine di favorire l’accesso integrato alla intera rete dei servizi, attivando in maniera coordinata tutte le risorse professionali e culturali, formali ed informali, esplicite e implicite che, in un territorio, possono essere messe a disposizione della persona in difficoltà, a partire da una specifica relazione di aiuto, al fine di ricostituire un legame sociale funzionante e adeguato ad una sopravvivenza dignitosa;
• Servizi a bassa soglia quali il servizio mensa, il servizio doccia, il servizio guardaroba, la distribuzione pacchi alimentari, farmaci e prodotti per la prima infanzia, iscrizione anagrafica e fermoposta delle persone in grave povertà e senza fissa dimora, consulenza amministrativa per l’accesso ai diversi contributi, attività di mediazione linguistica, attivazione dell’Unità di Prossimità mobile per l’aggancio dei beneficiari e l’orientamento ai servizi offerti, sportello di Orientamento al lavoro e sportello sanitario;
• Strutture di pronta e seconda accoglienza, oltre all’azione pilota di Housing First con l’attivazione di un appartamento rivolto a persone senza dimora;
• trasporto sociale;
• attività di informazione e promozione del Centro Servizi di contrasto alla povertà nell’ottica della crescita territoriale e della promozione della solidarietà per attivare un maggior impatto verso i destinatari.
Da maggio a fine settembre il Centro Servizi ha già supportato 97 persone nell’orientamento al lavoro e abitativo, 1.961 nel servizio mensa, 60 per pacchi alimentari anche con minori, 112 per il servizio di ascolto, 99 per la mediazione familiare, 25 per l’accoglienza.


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