«Quante province ci sono nelle Marche?». Inizia con questa domanda retorica, quanto sarcastica, l’intervento del segretario provinciale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) Alessandro Patacconi sull’immissione di nuovi poliziotti nel Fermano: immissione pari a zero, nessun rinforzo nella nostra provincia. Ma andiamo per ordine.
«In questi giorni, infatti, è stato divulgato il “piano assegnazioni” nazionale del ruolo agenti/assistenti della Polizia di Stato e, con nostro enorme stupore e profonda amarezza, abbiamo appreso che a Fermo non arriveranno rinforzi.
A questo punto ci sorge un dubbio: a livello centrale sanno che dal 2018 esistono la Questura di Fermo e la Sezione Polizia Stradale?
Qualcuno è a conoscenza che la Questura di Fermo è al collasso? Si parla tanto di sicurezza (per questo Governo è sempre stato un argomento fondamentale) ma come si fa a garantirla se mancano uomini? Forse non li mandano perché mancano anche i dirigenti che dovrebbero “gestirli”? La carenza riguarda infatti anche il ruolo dei funzionari, cosa che pesa su tutta la gestione dei vari uffici e sui servizi ai cittadini».
I poliziotti fermani, vero, sono costantemente impiegati in servizi di ordine pubblico per i più disparati eventi sportivi (anche di lieve entità), manifestazioni pubbliche e soprattutto a Lido Tre Archi. Tutte le settimane infatti, si susseguono numerosi servizi di controllo del territorio in quel quartiere, che comportano un gravoso dispendio di energie, tra personale e mezzi, che vengono sottratti alle loro normali “attività d’ufficio”. «Questi poliziotti, poi, durante gli altri giorni, sono costretti a svolgere ore e ore di lavoro straordinario per recuperare l’arretrato accumulato, la coperta è corta, o si sta in ufficio a sbrigare le pratiche o si va in strada a fare controllo del territorio, togliendo tempo prezioso alle proprie famiglie e al recupero psicofisico. Come se non bastasse poi, come da noi ampiamente denunciato in altre occasioni – continua Patacconi – gli straordinari “in eccesso” vengono corrisposti anche con un anno e mezzo di ritardo. La gestione di una Questura non è cosa semplice già avendo a disposizione la forza lavoro prevista, figuriamoci se non si ha nemmeno quella. In più, oltre a dover assicurare la copertura dei “servizi minimi” come corpo di guardia di Questura e Prefettura, volanti, ufficio denunce, passaporti e immigrazione, ci viene richiesto sempre più spesso di contribuire ai servizi di “interesse nazionale” come la vigilanza delle frontiere per il contrasto dell’immigrazione clandestina o il coordinamento dei vari Cpr dislocati sul territorio italiano, con l’invio di personale aggregato presso altre città italiane per mesi interi. Aggiungiamo anche che, come spesso denunciato, la volante che dovrebbe essere impiegata esclusivamente per “prevenzione e soccorso pubblico” viene chiamata per rilevare incidenti stradali in centro abitato per mancanza delle polizie locali nelle ore serali e notturne».
«Inoltre, quasi sempre, l’unico operatore impiegato alla centrale operativa della Questura, oltre a gestire le chiamate di emergenza deve anche svolgere il compito di “centralinista” e, nel 2023, l’amministrazione centrale non installa un centralino automatizzato per smistare le chiamate dei cittadini in arrivo per i vari uffici? A parere nostro, visto l’atteggiamento mostrato dalle “alte sfere” fino a questo momento, sarebbe opportuno valutare seriamente l’istituzione di un commissariato di pubblica sicurezza sulla costa fermana e/o riconoscere alla Questura di Fermo, una classificazione di livello superiore, al fine di ottenere immediatamente più uomini e mezzi per tutelare la sicurezza dei cittadini. Questo nostro appello è rivolto anche e soprattutto alla politica locale e nazionale, oltre che a tutti i cittadini della provincia di Fermo interessati a salvaguardare questo nostro bel territorio, nella speranza di poter tramandare alle nuove generazioni una società migliore di quella attuale. Il tempo è inesorabile, bisogna agire in fretta».
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