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Arretramento A14, il Comitato: «Sempre più imprenditori favorevoli. Opera utile allo sviluppo dell’entroterra»

FERMANO - A detta del Comitato, secondo gli imprenditori «l'arretramento dell'autostrada diminuirebbe l'inquinamento atmosferico lungo la costa e garantirebbe una maggiore sicurezza stradale che sarebbe invece molto incombente per circa 10 anni nel caso di realizzazione della terza corsia nell’attuale sede»

(foto Cristiano Ninonà)

 

di redazione Cf

Cresce il dibattito intorno all’arretramento dell’Autostrada A14, da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto. La proposta da tempo sollevata dal Comitato arretramento A14, con incontri pubblici, convegni con esperti, presenza sui media, ha visto recentemente la ferma presa di posizione personale dell’avv. Alberto Palma, presidente della Carifermo Spa. «Sulla proposta di arretramento, si esprimono positivamente anche molti imprenditori del Fermano, tra i quali Alvaro Cesaroni (Sigma Spa), Attilio Sorbatti (Sorbatti Srl), Federico Vitali (FAAM-FIB Spa), Alessandro Andolfi (Andolfi Flexible Packaging Snc). Fanno notare che l’arretramento risolverebbe diversi problemi che affliggono il Fermano da decenni». E’ quanto annunciato dal comitato Arretramento A14.

«In primo luogo, si riconnetterebbero le aree interne che verrebbero favorite da un nuovo sviluppo economico – puntualizzano -. Una avvicinamento dell’autostrada alle cittadine dell’entroterra, con più caselli autostradali, significherebbe per le spedizioni e i collegamenti, un risparmio in termini di tempo e una diminuzione dell’inquinamento da autotrasporto. L’arretramento eviterebbe i gravi problemi ambientali della costa sia in ordine al pesante inquinamento atmosferico oggi presente, che in ordine all’equilibrio idrogeologico particolarmente pericoloso nell’area attraversata attualmente dall’A14. Il rischio grandi frane è stato certificato, tra l’altro, dal Piano Idrogeologico Regionale.
La soluzione dell’arretramento risolverebbe anche l’altro grave problema: quello della sicurezza stradale che sarebbe invece molto incombente per circa 10 anni nel caso di realizzazione della terza corsia nell’attuale sede».
E non solo. Infatti secondo gli imprenditori  «il Codice dei Contratti Pubblici deve individuare, tra più soluzioni possibili, quella che esprime il rapporto migliore tra costi e benefici per la collettività in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare. Senza dimenticare la redazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali che costituirà la base per l’apertura del Dibattito Pubblico».
«Guardando al lato strettamente economico, si otterrebbe un risparmio in termini di economia di scala, sommando l’arretramento già previsto della Ferrovia a quello della A14 – concludono -. L’augurio degli imprenditori è che non si ripetano i danni provocati dalle poco lungimiranti scelte in campo infrastrutturale degli anni ’60 che hanno penalizzato l’area Fermana».



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