di Alessandro Luzi
«La Giunta regionale ha provveduto, oggi pomeriggio, alla nomina di Roberto Grinta a nuovo direttore generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Fermo, con decorrenza dell’incarico dal prossimo 31 dicembre». E’ quanto si legge in una nota diramata dalla Regione Marche nel tardo pomeriggio di oggi a margine di una riunione dell’amministrazione guidata dal governatore Francesco Acquaroli.
L’ex direttore dell’Area vasta 4, subentrerà, dunque, come ipotizzato da Cronache Fermane nei giorni scorsi, all’attuale direttore generale Gilberto Gentili che ha presentato domanda di pensionamento dal 30 dicembre 2023.
Un ritorno a Fermo per Grinta. Sì perché proprio nelle vesti di direttore Av4, dopo aver raccolto il testimone del suo predecessore, Licio Livini, dopo lo strappo con l’assessore regionale filippo Saltamartini. Grinta, a cavallo dell’entrata in vigore della riforma della sanità voluta e lanciata dall’amministrazione regionale, decaduta l’Area vasta, è stato commissario della sanità fermana e, per un breve periodo, anche di quella ascolana. Poi, però, al momento della nomina dei nuovi direttori generali, era rimasto a bocca asciutta: nessun incarico apicale per lui. E a Fermo era arrivato Gilberto Gentili che, a sua volta aveva nominato come direttori sanitario e amministrativo, Simona Bianchi e Alberto Carelli. Grinta, invece, nel periodo di interregno, diciamo così, nelle vesti di commissario aveva scelto per il ruolo di sub-commissari (sanitario e amministrativo) Giuseppe Ciarrocchi e Simone Aquilanti. Ora dunque che si fa con i direttori? Grinta sceglierà di confermare Bianchi e Carelli, che hanno contratti quadriennali, o tornerà sulle sue scelte, dunque Ciarrocchi e Aquilanti? O seguirà la terza via con un rimpasto e nuovi nomi? Non resta che attendere le sue prossime mosse.
E poi c’è la componente politica, certo. Su Grinta la Lega, a livello regionale, si era divisa. E alla fine il nuovo dg era rimasto senza poltrona. Il suo nome è benvisto da FdI che ora, dopo sette mesi di limbo (tanto è durato il mandato di Gentili) può esultare. Poi ci sono i problemi, le questioni irrisolte. E queste Grinta, dopo la prima esperienza da direttore di Av, dovrebbe ormai conoscerle bene. Ma a Fermo, oltre alle strutture serve pecunia, quel denaro da utilizzare ad esempio per riempire i nuovi ospedali di Campiglione ed Amandola. Sarà in grado di spingere la giunta regionale ad aprire il cordone della borsa per Fermo e raggiungere la tanto agognata perequazione tra territori che i sindaci, quello di Fermo in testa, chiedono da mesi e mesi? Certamente Grinta ha ormai un canale diretto con l’amministrazione regionale. E la sua nomina, dopo quel periodo di limbo, ne è la riprova. Che gli sia stato chiesto di attendere, tanto prima o poi…? Possibile. D’altronde Gentili, all’età di 65 anni, è in età pensionabile e, con quella combo di due fattori (taglio delle pensioni per i sanitari a livello nazionale e quella norma non modificata dalla Regione e che impedisce a un pensionato di ricoprire il ruolo di dg) la sua scelta di far scattare la quiescenza era cosa praticamente scontata, quasi fisiologica.
Il direttore Ast Gentili va in pensione, ipotesi Grinta-bis per la sanità fermana
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