«Vorrei ringraziare il dottor Gilberto Gentili che ha svolto un ottimo servizio insieme ai direttori amministrativo e sanitario, Alberto Carelli e Simona Bianchi. L’uscita di Gentili non è dovuta a nessuno se non a una norma della legge che è cambiata, e lui andrebbe a perdere troppi soldi a livello pensionistico, un aspetto sul quale non possiamo fare nulla. Lo ringraziamo per il servizio reso e gli auguriamo di godersi la sua meritata pensione». A parlare, nelle vesti di vicesegretario vicario della Lega delle Marche, è Mauro Lucentini, che torna a far sentire la propria voce sullo switch alla guida della sanità fermana: Gilberto Gentili in pensione, dal 31 dicembre torna l’ex direttore Av4, Roberto Grinta.
E Lucentini interviene anche sulla nomina, ufficiale da ieri sera, dell’ex direttore, su cui si è mormorata una spaccatura proprio in casa del Carroccio: «La sanità è una delega gestita dalla Lega, in primis con l’assessore regionale Filippo Saltamartini e quindi Grinta, che già è stato direttore a Fermo, torna anche per il plauso di tutto il gruppo dirigente della Lega per il lavoro che ha svolto. Nei mesi scorsi non ci sono state divisioni sul suo nome ma semplicemente Gentili, che era nell’elenco delle oltre 30 figure ammesse alla carica di dg, è stato tra i primi cinque con valutazione “eccellente”. Ho già avuto modo di complimentarmi con Grinta con cui c’è piena sintonia. Gli ho augurato un buon lavoro. Lui ci ha ringraziato per l’accoglienza ricevuta dal gruppo dirigente della Lega, stima che c’è sempre stata. Questo tema lo abbiamo affrontato anche a livello politico perché è giusto che i partiti facciano sintesi sui territori, e quindi vi è sintonia anche con il segretario provinciale Alan Petrini che è anche vicesindaco a Montegiorgio».
Lucentini snocciola anche le priorità per la sanità fermana: «Grinta mi ha già detto che dal momento in cui assumerà ufficialmente l’incarico di dg proseguirà l’azione di Gentili, nel segno della continuità con quello che l’attuale dg ha già fatto. Abbiamo degli obiettivi ben precisi che sono in primis rafforzare l’emodinamica con un percorso che è già avviato, e poi la robotica che non è scemata ma è al vaglio della Regione perché ci sono dei bilanci di cui tenere conto. Terzo ma certo non ultimo, la grande sfida dell’ospedale. Vorrei ricordare che il complesso del nuovo ospedale di Campiglione è in fase di ultimazione come struttura ma non dimentichiamoci che poi quella struttura dovremo riempirla, sia con macchinari che come input per puntare su alcune peculiarità. Questo noi lo abbiamo ben chiaro, ce lo aveva chiaro Gentili, ce l’ha chiaro Grinta. E questi sono gli obiettivi che dobbiamo centrare. Auguriamo anche una buona prosecuzione, nel loro lavoro, a Alberto Carelli e Simona Bianchi perché non dimentichiamoci che stanno continuando a lavorare svolgendo il loro compito in maniera eccellente».
Alessandro Luzi
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