Nel poliambulatorio Villa Verde Plus di Fermo è possibile recuperare più velocemente da un infortunio attraverso un’offerta di riabilitazione a 360 gradi che il centro propone nella sua struttura. Percorso che unisce la fisioterapia classica ad un metodo rieducativo svolto in piscina, l’ idrokinesiterapia, una terapia che si basa sul galleggiamento, la pressione idrostatica e la temperatura per migliorare il recupero post-operatorio. Il fisioterapista Walter Costi è stato intervistato da Cronache Fermane e ha spiegato i vantaggi di questo metodo.
Dottor Costi, cos’è l’idrokinesiterapia e quali vantaggi offre?
«Si tratta di una terapia svolta in acqua ed è un ottimo completamento a quella che è una riabilitazione classica. Il vantaggio è lavorare in assenza di gravità, con una riduzione del dolore e un miglioramento del carico. In più, la temperatura dell’acqua a 32° ha effetto analgesico e rilassante».
Per chi è indicato questo tipo di trattamento?
«È indicato per qualsiasi infortunio. Nella nostra piscina l’acqua è di 1,20 metri e possiamo lavorare bene sugli infortuni degli arti inferiori come la caviglia, il ginocchio e l’anca. Non è assolutamente finalizzato solo agli atleti ma adatto a tutte quelle persone che subiscono un intervento. Si tratta di un’offerta di una terapia differente che ci permette di migliorare il carico anche quando il paziente arriva con le stampelle e non riesce ad avere il 100% del carico. In acqua possiamo fare sicuramente di più».
Chi bisogna contattare?
«Bisogna contattare il centro poli-amburatoriale dove io, insieme all’equipe di fisioterapisti che lavorano all’interno della struttura, valuto il paziente. Insieme scegliamo quello che potrebbe essere il percorso riabilitativo migliore, finalizzato al recupero dell’infortunio e alle richieste del paziente. Può comprendere sia la fisioterapia in acqua ma anche la fisioterapia quella svolta nella nostra palestra riabilitativa, così come la terapia manuale che viene svolta nelle stanze e nei box della struttura».
Un’offerta a 360 gradi, quindi.
«Esatto. Il paziente entra in struttura a seguito dell’infortunio ed esce dopo un percorso riabilitativo finalizzato al recupero di quelle che sono le attività quotidiane oppure, nel caso di un atleta, di uno sportivo, il ritorno all’attività agonistica».
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