«Stanno affondando la sanità fermana» Il Pd al vetriolo contro la Regione. Critiche anche a Calcinaro
POLEMICA - Duro affondo di Luca Piermartiri, Alessandro Iagatti e Fabrizio Cesetti contro il governatore Acquaroli, l'assessore Saltamartini e il primo cittadino di Fermo dopo la pensione del dg Gentili e la nomina del nuovo direttore generale Ast, Grinta
«Le fulminee dimissioni di Gentili e il ritorno di Grinta hanno dell’incredibile e lasciano i cittadini in preda alla confusione e all’ennesimo fallimento dell’amministrazione regionale. Ciò che sta accadendo conferma soltanto quanto la sanità fermana affondi sempre più a causa dei giochi della destra. Fin da prima che la riorganizzazione sanitaria fosse approvata, abbiamo sempre ribadito quanto sarebbe stata dannosa ed inefficace per la qualità dei servizi Oggi, di fronte alle dimissioni (per la scelta di andare in pensione, ndr) del direttore Gilberto Gentili, abbiamo solo un’ulteriore conferma: la Regione anziché dare risposte in un momento in cui occorrerebbe abbattere le liste di attesa, assumere personale, potenziare la medicina del territorio e ridurre la mobilità passiva; alimenta invece gli scontri tra le forze della maggioranza. Davvero il Governo Acquaroli, al momento della nomina di Gentili, con una totale assenza di programmazione, non ha pensato al danno che avrebbe provocato un incarico di pochi mesi a una persona prossima a lasciare il lavoro?». E’ quanto sostiene Luca Piermartiri, segretario Pd della Federazione Fermo.
Alessandro Iagatti
Parole, quelle di Piermartiri, a cui si aggiungono le dichiarazioni di Alessandro Iagatti, segretario circolo Pd Fermo e responsabile Sanità: «A questo si aggiunge il grave silenzio del sindaco Paolo Calcinaro, presidente della conferenza dei sindaci, che anziché farsi portavoce dei bisogni del territorio e agire da pungolo per tutelare la salute dei suoi concittadini, rimane colpevolmente silente nei confronti di un governo regionale a cui risulta sempre più subalterno. Il tour fotografico dei cantieri non può bastare a chi si vede prenotare una visita a mesi di distanza ed è costretto, per chi può permetterselo, a ricorrere al privato. Il futuro della sanità fermana – aggiunge Iagatti – si fa sempre più nebuloso e questo governo regionale si è dimostrato inadatto a gestire un sistema sanitario sempre più al collasso e a fornire una guida dirigenziale solida e duratura ad un territorio sempre più dimenticato ma che grazie al precedente governo Ceriscioli si troverà ad attivare due nuovi ospedali a Fermo ed Amandola. E mentre nel capoluogo si aspetta ancora un consiglio comunale aperto per discutere di queste problematiche, aumentano i dubbi sul futuro del nuovo ospedale che sta nascendo a Campiglione, perché poi la struttura andrà riempita e fatta funzionare, e quale destino sarà riservato all’attuale Murri. Inoltre, sulla messa in funzione del nuovo ospedale dei Sibillini ad Amandola, oltre alle continue passerelle e attestazioni di meriti altrui, di risposte reali su risorse, modalità, tempi e quali servizi attivare non ce ne sono, aggravando così la già precaria offerta sanitaria delle nostre aree interne. Così come vanno date delle risposte all’ospedale di comunità di Montegiorgio, finanziato dal Pd nella precedente amministrazione, al quale ora la Regione deve assegnare quel ruolo già previsto nel Pss. Ringraziamo il circolo Pd di Montegiorgio e l’intera coalizione per la recente serata informativa organizzata a tutela della sanità pubblica e dei servizi vicini al cittadino. La salute e il diritto alla cura sono garantite dalla Costituzione e non possono essere trasformate in un lusso per pochi».
Fabrizio Cesetti
In chiusura, le conclusioni spettano al consigliere regionale Pd, Fabrizio Cesetti: «Il centrodestra ha dato il via a un indecoroso valzer per mettere prima Grinta alla guida della Area vasta 4, per poi sostituirlo al momento del passaggio ad Ast con Gentili, dopo un durissimo scontro all’interno della Lega tra l’onorevole Carloni e Lucentini e, infine, ipotizzare di nuovo il nome di Grinta, a seguito delle annunciate dimissioni di Gentili. Ma davvero qualcuno può credere che si possa governare così la sanità marchigiana? E purtroppo non si può neppure dire che Fermo sia un caso isolato, perché quanto sta avvenendo qui in queste ore, lo abbiamo già visto negli scorsi giorni in provincia di Macerata. In questo caos fa terribilmente rumore il silenzio del presidente Acquaroli e dell’assessore Saltamartini, che questo scenario lo hanno pensato e imposto ai marchigiani, ma anche quello del neo sottosegretario Salvi, chiamato dal centrodestra a risollevare una sanità che sta affondando a causa delle leggi regionali approvate negli ultimi tre anni, non certo, come dicevano all’inizio della legislatura certi consiglieri, per i provvedimenti assunti dal precedente governo Ceriscioli. La stabilità organizzativa è alla base del buon funzionamento di ogni struttura amministrativa e, ancor di più, se si tratta di una struttura che si occupa di temi complessi come quello della sanità. Spero che il presidente e l’assessore siano in grado di spiegare quanto sta accadendo a Fermo e altrove. Questo continuare a far finta di nulla non è giusto né per i cittadini, né per il personale sanitario, ma sporca l’immagine istituzionale della Regione Marche, percepita ormai come un ente incapace di governare i processi della sanità pubblica».