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Finanziaria e infrastrutture, l’onorevole Augusto Curti (Pd): «Ancora una scippo per le Marche»

TUONA il parlamentare dem: «La nuova legge di bilancio prevede lo storno di 350 milioni, stanziati dal precedente Governo per il tratto marchigiano della linea ferroviaria adriatica, a beneficio di un’altra Regione. Intendo avviare una serie di iniziative parlamentari, allo scopo di contrastare questa azione vergognosa che penalizza un territorio già martoriato»

 

«La nuova legge di bilancio prevede lo storno di 350 milioni, stanziati dal precedente Governo per il tratto marchigiano della linea ferroviaria adriatica, a beneficio di un’altra Regione».

 

Augusto Curti

Lo afferma Augusto Curti, parlamentare del Partito Democratico, che poi aggiunge: «Dopo aver pesantemente definanziato le opere sul tratto Orte/Falconara e a pochi giorni dal “no” tassativo alla Zona Economica Speciale per le Marche, il Governo Meloni si produce nell’ennesimo scempio a danno dei nostri territori. La nuova Legge di Bilancio, infatti, ha stabilito che 350 milioni di euro stanziati dal precedente Governo per il potenziamento della linea ferroviaria adriatica, vengano trasferiti a un’altra Regione.

 

Uno scippo perpetrato ai danni di un’opera che, proprio per il suo valore altamente strategico, era stata sostenuta con forza dall’esecutivo Draghi. L’entità del danno che le Marche subiscono – aggiunge Curti – ancora una volta nel silenzio complice della Giunta regionale, ha una portata enorme. Perché alla mancata esecuzione di opere già previste, si va a sommare l’impossibilità di dare seguito alla progettazione dei bypass ferroviari, da realizzare presso alcune aree del centro-sud della Regione. Si tratta di infrastrutture che, una volta completate, favorirebbero il potenziamento esponenziale della nostra rete dei trasporti. Tema, quest’ultimo, che rappresenta un fattore strategico essenziale per lo sviluppo socio-economico delle Marche.

Per questo – conclude l’ex sindaco di Force – intendo avviare una serie di iniziative parlamentari, allo scopo di contrastare questa azione vergognosa che penalizza un territorio già martoriato, ponendo l’ennesima zavorra al necessario percorso di ripartenza e sviluppo».


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