Giornata degli antibiotici, punto informativo al Murri: ecco le raccomandazioni per un uso consapevole
FERMO - Questa mattina all'ingresso del nosocomio fermano è stato allestito un punto informativo per un uso consapevole degli antibiotici. Ecco anche le iniziative messe in campo dalla direzione medica del presidio ospedaliero di Fermo
Questa mattina, in occasione della “Giornata europea degli antibiotici” (European Antibiotic Awareness Day – Eaad), che ricorre proprio oggi, 18 novembre, all’ingresso dell’Ospedale Murri di Fermo è stato allestito un punto informativo sull’uso consapevole degli antibiotici.
Presenti il direttore sanitario Ast Fermo, dott.ssa Simona Bianchi, il direttore dell’ospedale Murri, dott.ssa Elisa Draghi, il dottor Fabrizio Santillo, dirigente medico della direzione medico-ospedaliera, la Bed Manager della direzione medico-ospedaliera, dott.ssa Tania Miconi, l’infettivologa del Murri, dott.ssa Moira Fortuna, il dott. Giampaolo Beltrami del Servizio Professioni Sanitarie e il personale del Servizio Civile.
«La “Giornata europea degli antibiotici” è un’iniziativa europea di sanità pubblica -si legge in una nota dell’Ast di Fermo – coordinata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) con sede a Stoccolma, che cade nella settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (World Antimicrobial Awareness Week – Waaw, 18-24 novembre). L’iniziativa si rivolge non solo ai professionisti sanitari ma anche alla popolazione in generale, ai politici e a chi lavora nel settore agricolo e veterinario con l’obiettivo di aumentare la conoscenza relativa all’uso non appropriato degli antibiotici.
L’antibiotico-resistenza è la capacità dei microrganismi di sopravvivere nonostante la presenza di un agente antimicrobico in grado di inibirne la crescita: l’utilizzo eccessivo e spesso non corretto degli antibiotici in campo umano, veterinario ed agricolo ha favorito l’insorgenza e la diffusione di ceppi batterici resistenti che ha portato al delinearsi di una vera e propria emergenza sanitaria».
«Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza – continuano dall’Ast fermana – ha raggiunto infatti dimensioni tali da rappresentare una delle principali minacce per la salute pubblica; secondo alcuni studi le morti correlate all’antibiotico-resistenza saranno entro il 2050 di circa 10 milioni all’anno, di gran lunga superiori rispetto alle morti per patologia oncologica (circa 8 milioni). I numeri di questa “pandemia silenziosa” sono veramente allarmanti: secondo i dati ottenuti dalla rete di sorveglianza Ears-net (European Antimicrobial Resistance Surveillance Network), si stima che in Europa il numero annuo di casi di infezioni da batteri resistenti a determinate classi antibiotiche tra il 2016 e il 2020 variava da 685.433 nel 2016 a 801.517 nel 2020 con un numero annuo di decessi attribuibili che va da 30.730 nel 2016 a 35.813 nel 2020. Aggiustato per la numerosità della popolazione, il carico complessivo di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è stato stimato essere il più alto in Grecia, Italia e Romania. Inoltre, secondo un rapporto Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) del settembre 2023, attualmente un’infezione batterica su cinque è resistente al trattamento antibiotico. Queste infezioni causano la morte di circa 79.000 persone ogni anno nei paesi Ocse (circa 6.500 solo in Italia): 2,4 volte il numero di decessi dovuti a tubercolosi, influenza e Hiv/Aids messi insieme per quanto riguarda l’anno 2020. Tutto questo comporta inoltre un ingente aumento dei costi sanitari che si prevedono quantificabili per l’Italia, sempre secondo i dati Ocse, in 11 miliardi di euro da qui al 2050, costo più elevato tra i paesi dell’area europea.
In pratica si assiste sempre più frequentemente all’aumento di infezioni gravi sostenute da germi multi-resistenti per le quali è necessario ricorrere a terapie da eseguire in ambito ospedaliero. Ne consegue un aumento del numero delle ospedalizzazioni, prolungamento della degenza con la possibilità di complicanze anche gravi con un aumentato rischio di morte. In questo scenario così complesso, già da diversi anni l’Oms ha indicato gli obiettivi strategici per contrastare l’antibiotico-resistenza che sono finalizzati a rafforzare le attività di sorveglianza, a migliorare la prevenzione ed il controllo delle infezioni, ad ottimizzare l’uso degli antimicrobici sia nel campo della salute umana che animale, a sostenere la ricerca e l’innovazione e a migliorare i livelli di consapevolezza attraverso programmi di informazione ed educazione rivolti al personale sanitario ed alla popolazione.
Per il raggiungimento di questi obiettivi, molte sono le iniziative internazionali mentre in ambito nazionale il Pncar 2022-2025 (Piano Nazionale di Contrasto all’AntibioticoResistenza) definisce le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare questa emergenza seguendo un approccio multidisciplinare definito “One Health”. Tale visione olistica si fonda sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente: da qui la necessità dell’integrazione di politiche congiunte tra varie discipline professionali (medicina umana, medicina veterinaria, settore agroalimentare ed ambientale) che, a livello locale, nazionale e globale, possano ridurre al minimo l’incidenza e la diffusione dell’antibiotico-resistenza e i rischi per la salute umana e animale ad essa correlati. In questa prospettiva, la Direzione medica del presidio ospedaliero di Fermo (dr.ssa Elisa Draghi, dr. Luca Polci) ha provveduto all’organizzazione di diversi momenti di aggiornamento su questa tematica tra cui un corso di formazione obbligatorio per i dipendenti (dirigenza medica e personale del comparto) che ha visto la partecipazione di diversi specialisti tra cui infettivologi (dr.ssa Moira Fortuna, dr.ssa Fiorella Mecozzi), microbiologi (dr.ssa Maria Silvia Lancellotti, dr.ssa Eleonora Postacchini), farmacisti (dr. Walter Del Rosso, dr. Massimo Fioretti), funzioni organizzative (dr. Giuliano Angeloni, dr.ssa Tania Miconi) e veterinari (dr. Giuseppe Iacchia). Inoltre, nel corso dell’anno, sono stati predisposti gruppi di lavoro multidisciplinari che hanno collaborato alla revisione di procedure e protocolli operativi per contenere la diffusione intraospedaliera dei microrganismi resistenti agli antibiotici. Per finire, si diceva, in occasione della “Giornata Europea degli Antibiotici”, è stato allestito questa mattina un banchetto all’ingresso del Presidio Ospedaliero di Fermo dove, oltre alla possibilità di avere chiarimenti su questo argomento, è stato distribuito del materiale informativo. L’obiettivo è quello di rendere ogni singola persona più consapevole di tale problematica così che ognuno possa contribuire in modo significativo al contrasto dell’antibiotico-resistenza».
ECCO LE PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI
«Combattere l’antibiotico-resistenza è possibile: gli antibiotici sono un bene prezioso. Affinché la loro efficacia possa rimanere inalterata – concludono dall’Ast di Fermo – è necessario che tutti contribuiscano attraverso un uso corretto e responsabile. Gli antibiotici sono farmaci utilizzati per trattare le infezioni batteriche, non hanno alcuna efficacia contro altri tipi di infezioni come il raffreddore e l’influenza. Per evitare le infezioni è sempre importante adottare delle buone pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, compresa l’igiene delle mani. Evita sempre l’autoprescrizione o l’automedicazione e usa solo antibiotici se prescritti dal medico e mai quelli rimasti da una terapia precedente. La vaccinazione può prevenire alcune malattie batteriche ed è quindi una valida azione per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Segui responsabilmente le indicazioni del medico o del veterinario per il tuo animale da compagnia su modalità di impiego degli antibiotici e durata della terapia. Per il tuo animale da compagnia usa sempre e solo i medicinali, compresi gli antibiotici, prescritti dal tuo veterinario ed evita il fai da te con medicinali veterinari rimasti da una precedente terapia o con medicinali ad uso umano. Smaltisci le dosi avanzate o scadute negli appositi contenitori situati presso le farmacie o chiedi al tuo farmacista».