Nell’ultimo consiglio comunale di Sant’Elpidio a Mare si è parlato di Steat, ed in particolare a farlo è stato l’ex presidente Fabiano Alessandrini, ora consigliere comunale, spendendo parole di elogio per l’azienda, anche con un pizzico di rivendicazione e di orgoglio.
Fabiano Alessandrini, come mai?
«Si è approvato il bilancio consolidato del Comune, quindi comprensivo delle aziende partecipate dal Comune, Steat e Tennacola in particolare, ed abbiamo finalmente avuto a disposizione anche i bilanci di queste ultime».
Quello della Steat lo conosce piuttosto bene?
«Beh, dopo tanti anni…in ogni caso questo è speciale, essendo il primo bilancio approvato dal nuovo cda, anche se fino a metà anno gestito dal vecchio.
E come l’ho trovato? Sicuramente un risultato di grande soddisfazione per l’azienda. Chiudere il 2022 con un pareggio, al di là dell’inopinata scelta sulla svalutazione di Monte Cacciù, è un risultato eccezionale che testimonia la corretta gestione di questi anni».
Il 2022 è stato un anno nero per l’intero comparto, quasi tutte le aziende di trasporto pubblico hanno chiuso con bilanci in passivo, cosa è successo?
«Sicuramente l’aumento esponenziale del costo del carburante è stato il fattore principale, per la Steat ha inciso per circa 600 mila euro, poi l’aumento del costo del personale, a fronte di incassi sul tpl e fatturati da noleggio da gran turismo ancora al di sotto dei livelli pre-covid. Aver ammortizzato tutto questo senza fermare gli investimenti la dice lunga sulla solidità dell’azienda al netto delle chiacchiere. E ricordo che sono state interamente finanziate le sostituzioni degli autobus inferiori ad euro 3, e per giunta diminuendo di circa un milione di euro l’indebitamento. Credo che il bilancio 2023 avranno parecchie difficoltà a non chiuderlo di nuovo in utile».
A proposito di chiacchiere, nel Fermano sta circolando la notizia relativa a un prestigioso incarico del direttore della Steat, Mario Pollicelli, presso l’azienda tpl del Comune di Verona.
«Si, e mi ha fatto enormemente piacere. Anche lì fui criticato, adesso si scopre che avevo acquistato un Messi in erba ambìto da grandi squadre».
Ha qualcosa da dire al presidente Ceroni?
«A Ceroni non ho più nulla da dire. Peraltro credo che, dopo le dichiarazioni fuori luogo del primo momento, dettate dal gioco della politica, abbia finalmente capito quale tipo di macchina, anzi di autobus, stia guidando. Anzi una cosa gliela voglio dire. Nella sua doppia veste di presidente della Steat e di consulente particolare dell’assessore regionale ai trasporti, cosa più unica che rara, ha l’occasione storica di riequilibrare il corrispettivo chilometrico ed i chilometri complessivi a favore di Fermo. Spero che riesca dove io sono riuscito soltanto in parte. Questo sì che sarebbe decisivo per il bene e la tranquillità dell’azienda, che è la cosa che più di tutto mi sta a cuore».
g.f.
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