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Arretramento A14, l’imprenditore Francesco De Angelis: «Spesa folle e impatto ambientale. Concentriamoci sulla ferrovia»

A14 - L'amministratore delegato di EcoElpidiense ed EcoInnova si dice dubbioso anche sulla terza corsia da Porto Sant'Elpidio a Porto D'Ascoli: «Ci sarebbero altri 10 anni di disagi. Ora aspettiamo la fine dei lavori di messa in sicurezza dei viadotti e dei tunnel, e vediamo come va»

Francesco De Angelis

di Matteo Malaspina

«Arretramento A14? Non ha alcun senso». Una presa di posizione netta quella di Francesco De Angelis, amministratore delegato di EcoElpidiense ed EcoInnova, imprese che si occupano della gestione di rifiuti nel Fermano e nell’Ascolano. L’imprenditore si dice “sconfortato” nel sentire le esternazioni di chi dice di fare altre strade perché «già è difficile reperire denaro, in più nel nostro territorio c’è una situazione a livello idrogeologico molto complicata e andando a cementificare di nuovo si rischia di aumentare il carico idrico».

Un impatto ambientale troppo alto per De Angelis, con un consumo di suolo insensato che «tra l’altro, non porterebbe nessun beneficio per le aziende interne. Non fa la differenza fare 20 minuti di strada in più se si vende un prodotto di qualità. Certo, può aiutarti nella logistica ma lo sviluppo di un territorio non passa solo dalla viabilità».

«Senza contare il fatto che, facendo un’altra strada, si dovrà mantenere sia l’autostrada attuale che quella nuova con costi elevatissimi. Come imprenditore non sono d’accordo perché si rischia di ripetere la stessa infrastruttura con costi di manutenzione più alti. Ci sono esempi di bretelle che sono costate milioni di euro, che non vengono utilizzate da nessuno e che sono state abbandonate – continua De Angelis -. Quando si va a fare questo tipo di investimenti bisogna pensarci molto bene».

L’imprenditore è anche scettico sull’allargamento dell’A14 da Porto Sant’Elpidio a Porto D’Ascoli con la terza corsia. «In questi anni sono stati spesi soldi per andare a migliorare la sicurezza dei viadotti e dei tunnel. Lavori che hanno portato molti disagi per chi, come me, tutte le settimane fa la spola tra il Fermano e l’Ascolano. Se si farà la terza corsia, andremo incontro ad altri 10 anni di incomodi su quel tratto che andranno ad impattare anche sul turismo – spiega l’ad di EcoElpidiense ed EcoInnova -. A livello geologico questo tratto di autostrada è sfortunato. Non è come l’Emilia Romagna dove ci sono distese e pianure: purtroppo o per fortuna il nostro territorio è complesso. Basti dire che il 50% delle galleria dell’A14 è concentrato tra noi e Pescara e per allargare l’autostrada in quel punto bisognerebbe rimettere mano ai tunnel, andando a chiudere una corsia durante i lavori».

La soluzione per De Angelis c’è ed è il potenziamento della ferrovia. «L’obiettivo di cui parlano tutti è quello di andare a diminuire le fonti fossili e il trasporto su gomma potenziando il trasporto su rotaia. E allora facciamolo. Canalizziamo gli investimenti sulla linea ferroviaria perché il modello a cui fare riferimento è quello che prevede la diminuzione del traffico veicolare che è il più inquinante – conclude l’imprenditore -. Non si può calcolare ora la misura della comodità o della scomodità dell’A14 perché ci sono i lavori propedeutici alla messa in sicurezza. Prima lasciamo che vengano chiusi i cantieri, vediamo come va l’autostrada in quel tratto e concentriamo gli sforzi sulla ferrovia con l’alta velocità e l’arretramento. Avremo così un impatto ambientale ed energetico minore e sarà molto più funzionale. I grandi Paesi sviluppati in Europa hanno trasporti ferroviari molto più efficienti del nostro».

 



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