di Matteo Malaspina (Foto Federico De Marco)
Il congresso Marcangolo, giunto alla 15esima edizione, si è tenuto oggi nella sala “Pasquale Marchi” nel palazzo apostolico di Loreto. Un appuntamento annuale molto atteso ed importante nelle Marche che si pone come obiettivo quello di fare il punto della situazione sulle novità scientifiche emerse in ambito oncologico nel corso dell’anno. Un incontro rivolto agli oncologi e a tutti i professionisti sanitari coinvolti nella gestione del paziente oncologico.
«Abbiamo parlato di tutte le novità scientifiche presentate negli ultimi mesi nei vari congressi nazionali e internazionali relative alle diverse patologie e ai diversi ambiti oncologici – spiega Rossana Berardi, professoressa ordinaria di oncologia all’Università Politecnica e direttore della clinica oncologica Aou delle Marche in Ancona, responsabile scientifica del convegno insieme al professor Renato Bisonni, direttore Uoc di oncologia dell’Ast di Fermo -. Il 2023 è stato un anno importante in cui abbiamo cambiato la storia clinica dei pazienti oncologici, in particolare nelle patologie difficili come il tumore al polmone, quelli ginecologici e nel tumore al seno dove abbiamo introdotto sempre più prepotentemente farmaci innovativi: farmaci biologici intelligenti che colpiscono miratamente una mutazione. Si sposta sempre di più l’attenzione verso l’oncologia mutazionale, ovvero andare ad identificare un marcatore e un bersaglio che possiamo colpire con farmaci intelligenti».
Altra novità di quest’anno è rappresentata dall’immunoterapia che si consolida e, insieme alle altre terapie, rappresenta un’opportunità importante per i pazienti «perché permette di riattivare un sistema immunitario deficitario e compromesso nei pazienti oncologici – spiega la professoressa Berardi – Ulteriore novità è data dalla possibilità di effettuare una profilazione biomolecolare estesa nei nostri pazienti, cioè identificare la carta d’identità del tumore. Questo avviene attraverso un’azione importante del molecolar tumor board, un gruppo multidisciplinare che va ad identificare i pazienti per cui dobbiamo approfondire questa profilazione biomolecolare».
Il congresso è un appuntamento itinerante che quest’anno, come detto, si è tenuto a Loreto ed è stato anche un’opportunità importante per fare una riflessione sui valori dell’etica della professione con l’intervento del cappellano dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, monsignor Dalcin, che riporta l’attenzione sulle persone, riprendendo una frase di Papa Francesco: «La credibilità di un sistema sanitario non si misura solo per l’efficienza, ma soprattutto per l’attenzione e l’amore verso le persone, la cui vita sempre è sacra ed inviolabile».
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