Elezioni amministrative 2024: il punto sui 22 Comuni del Fermano chiamati al voto

di Matteo Malaspina

La prossima sarà una tornata amministrativa importante ma soprattutto numerosa, con 22 Comuni fermani al voto. Il 9 giugno 2024 (data quasi certa perché dovrebbe agganciarsi a quella delle elezioni europee) oltre il 50% dei paesi della provincia di Fermo sarà chiamato a rinnovare il consiglio comunale e ad eleggere il sindaco. Comuni per lo più piccoli, contando che l’unico sopra i 5.000 abitanti è Monte Urano.

Proprio nel Comune calzaturiero, guardando lo storico, la corsa sembra essere segnata, con il centrosinistra che dalla nascita della Repubblica ha sempre governato e ha permesso a Monte Urano di essere considerato una roccaforte ”rossa”. Un piccolo puntino rispetto all’escalation del centrodestra nel Fermano, ed è ”il vento che soffia a destra” a preoccupare di più i rappresentati Dem monturanesi.

La sindaca uscente, Moira Canigola, concluderà il suo secondo mandato e dovrebbe abbandonare la carica. Il condizionale è d’obbligo perché in Parlamento c’è una proposta (attualmente congelata) per l’estensione del terzo mandato per i sindaci dei comuni oltre i 5mila abitanti caldeggiata dalla Lega con l’apertura di FI e FdI. Difficile passi per giugno, ma la Canigola spera. Nel caso contrario, la coalizione a sostegno della sindaca uscente dovrà trovare un candidato che potrebbe essere scelto tra gli assessori attuali (forte è il nome di Giacomozzi). Un’altra ipotesi paventata è il ritorno in campo di Francesco Giacinti: l’ex primo cittadino ed ex consigliere regionale gode della fiducia e della stima di molti a Monte Urano ma resta da vedere se accetterà la candidatura perché il rischio di fare la fine che Petrini ha fatto a Porto Sant’Elpidio potrebbe frenare Giacinti visto che la ”minestra riscaldata” non piace molto agli elettori. Dall’altra parte, il centrodestra sa che il 9 giugno potrebbe essere un’occasione più unica che rara per affermarsi nel comune calzaturiero ma non ha un candidato pronto. Nome che potrebbe uscire dalle segreterie di partito, con il rischio che sia poco aggregante e poco credibile. L’altro attore in gioco è Germano Craia: il segretario provinciale di Azione si era presentato nel 2019 raccogliendo poco più del 6% e resta da capire se vuole ritentare la scalata da solo, oppure affiancarsi con uno dei due schieramenti.

Discorso più semplice invece per il comune di Amandola, dove l’attuale primo cittadino Adolfo Marinangeli si appresta a concludere il secondo mandato. Per lui la possibilità di una terza candidatura è quasi certa vista la riforma approvata ad aprile che prevede il terzo mandato per i sindaci dei comuni sotto i 5mila abitanti (Amandola ne ha 3600). Marinangeli è spalleggiato da Partito Democratico e Forza Italia e si prevede una corsa a due con un candidato di centrodestra sostenuto da Lega e FdI.

Stessa cosa a Servigliano con il sindaco Marco Rotoni, di stampo civico e candidato alle regionali con il centrodestra, che governa con il Pd. Anche per lui c’è l’opzione terzo mandato ed è molto probabile la sua rielezione visto che nel 2019 aveva ottenuto il 93% delle preferenze.

Probabile anche una ricandidatura di Armando Altini a Falerone e di Alberto Antognozzi a Grottazzolina.

Gli altri comuni al voto saranno Belmonte Piceno, Francavilla d’Ete, Magliano di Tenna, Monte Rinaldo, Monte Giberto, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Ponzano di Fermo, Montappone, Massa Fermana, Campofilone, Moresco, Smerillo, Montefalcone Appennino e Torre San Patrizio. Piccoli paesi dove prevarrà più la persona dell’ideale politico e dove il maggiore ostacolo sarà il raggiungimento del quorum del 51% visto che, in molti casi, il sindaco in corsa sarà solo uno.

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