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«Con la crisi del Calzaturiero puntiamo sulla Zes ma da FI e FdI ci raccontano le favole» L’affondo di Pasquali (Pd)

PORTO SANT'ELPIDIO - La consigliera comunale Pd: «La crisi del comparto calzaturiero non può essere trasformata in mera questione di casacca politica e le proposte, da qualsiasi parte provengano, devono essere discusse con serietà ed assunzione di responsabilità del qui ed ora, guardando contestualmente al futuro. E quale futuro abbiano in mente gli amministratori locali per il comparto calzaturiero, non ci è stato dato da capire»

Annalinda Pasquali

«Al Consiglio comunale del 30 novembre, ad un certo punto, è venuta meno l’austerità del contesto consiliare e ci si è immersi in un mondo favoloso, dove i consiglieri di Forza Italia e di Fratelli d’Italia ci hanno raccontato della meravigliosa salute di cui gode l’industria marchigiana e del dilettevole mondo del settore calzaturiero: crescita del Pil e dell’export, fatturato aumentato, nessun bisogno della Zes (Zona Economica Speciale). Una narrazione talmente fantasiosa per questa fine 2023 da fare invidia pure alla produzione manifatturiera del distretto calzaturiero Fermano-Maceratese dei gloriosi anni Settanta-Ottanta quando sono nati marchi locali prestigiosi. Peccato che nella veste di lupo cattivo ci richiamano alla crudele realtà il Rapporto Istao “La Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-2027”». E’ quanto si legge in una nota del consigliere comunale Pd di Porto Sant’Elpidio, Annalinda Pasquali.

«L’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, nel mese di marzo 2023 ha  tracciato un quadro estremamente allarmante in relazione al comparto artigiano marchigiano; il Centro Studi Economia Reale (Cser) in collaborazione con l’Istao e l’Università Politecnica, il 15 giugno 2023 ha presentato un previsionale basato sull’autorevole “modello Oxford Economics” i cui risultati delineano una tendenza ulteriormente preoccupante in termini di Pil pro-capite; Confindustria Marche, in un articolo del 27 novembre scorso dichiara “L’industria manifatturiera marchigiana in ulteriore rallentamento nel terzo trimestre”, con una flessione del 5,2%, con un calo superiore rispetto a quello nazionale (-3,9%). Pure da un’elaborazione dei dati Inps a cura dell’Ires Cgil Marche si apprende che nel periodo gennaio-giugno 2023 sono state richieste e autorizzate complessivamente 6,8 milioni di ore di Cassa integrazione, Fis e altri fondi di solidarietà. Stante questi dati, assai preoccupati per il futuro del Distretto calzaturiero e di altre realtà economiche, il Partito Democratico – incalza Pasquali – ha voluto coinvolgere il Consiglio in una discussione che demandasse al Sindaco la richiesta di includere le Marche nella Zes direttamente al Governatore Acquaroli, anche alla luce della tanto sbandierata “Filiera amministrativa”, ma Fratelli d’Italia e Forza Italia pur di giustificare l’incapacità amministrativa della giunta regionale di far rientrare le Marche nella Zona Economica Speciale hanno dichiarato che non ci sono problemi e che il comparto calzaturiero gode di ottima salute. Sicuramente nel post Covid c’è stata una ripresa economica di cui tutti abbiamo beneficiato, ma ora la produzione calzaturiera e di tutto il suo indotto sono di nuovo in decrescita, ritornando ai numeri negativi del pre-covid. Anche nella rivista Forbes Italia si richiama alla cautela quando si tratta di interpretare i dati della produzione e dell’esportazione delle calzature e questi ribadiscono un calo del volume e dell’export. Sappiamo tutti che sul nostro territorio sono arrivati i grandi marchi, ma le piccole imprese calzaturiere hanno chiuso, perché oggi per stare sul mercato occorrono grandi investimenti e i piccoli imprenditori non hanno avuto risorse da reinvestire nella loro azienda; le ditte medio-grandi che hanno retto il colpo della crisi hanno approfittato dell’arrivo delle firme o per vendere le aziende o per riconvertirsi in terzisti. L’industria calzaturiera ha perso anche il suo appeal sui giovani, la manodopera qualificata ha una media d’età molto alta, insomma si rende necessario un serio impegno per la ripartenza del settore calzaturiero, che includa anche la formazione, oltre il rilancio delle attività produttive. Nella nostra città la calzatura e il suo indotto impiegano la stragrande maggioranza della popolazione, così anche nei paesi limitrofi: Sant’Elpidio, Montegranaro, Monte Urano. Alla luce di tutto questo ci pare che l’istituzione della Zes, come è avvenuto per il confinante Abruzzo, possa essere uno strumento di attrazione per gli investitori, che possa creare nuovi posti di lavoro, promuovere la crescita delle esportazioni e delle attività industriali. La Zes, infatti, comprende misure di sostegno all’economia che si sostanziano in crediti di imposta, detassazioni, riduzioni/esenzioni/differimenti dei dazi doganali, esenzioni iva su alcune categorie di esportazioni, riduzioni dell’imposta sui redditi, aiuti per ricerca e sviluppo, aiuti per la formazione dei dipendenti, incentivi all’occupazione, procedure semplificate individuate mediante amministrazioni locali e statali, ecc.  Ma come al solito la discussione di FI si è spostata sul passato, sulle responsabilità dei “sinistri” governi marchigiani che hanno governato prima di Acquaroli e Fratelli d’Italia ne ha fatta una questione di paternità senza che entrambi facessero una proposta alternativa, liquidando col voto contrario di tutta la maggioranza e del consigliere di Forza Italia la proposta. Ora, fermo restando che chiunque governi debba assumersi le proprie responsabilità, è diventata stucchevole la citazione della operatività delle passate amministrazioni regionali e comunali per ogni proposta politica del Partito Democratico.  La crisi del comparto calzaturiero non può essere trasformata in mera questione di casacca politica e le proposte, da qualsiasi parte provengano, devono essere discusse con serietà ed assunzione di responsabilità del qui ed ora, guardando contestualmente al futuro. E quale futuro abbiano in mente gli amministratori locali per il comparto calzaturiero, non ci è stato dato da capire» conclude la consigliera dem.


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