di Silvia Ilari
Una domenica nel segno del rinnovo del direttivo per la sezione provinciale di Fratelli d’Italia. Tutti i tesserati del partito di Giorgia Meloni si sono ritrovati, questa mattina, all’Hotel Astoria di Fermo per eleggere i loro nuovi rappresentanti. Nove in giornata, mentre gli altri saranno successivamente nominati dal presidente in carica. In questo caso, nessuno stravolgimento: Andrea Balestrieri rimane saldamente in sella e resta alla guida del gruppo provinciale di Fratelli d’Italia. E con lui ecco il nuovo direttivo composto da Anita Privitera, Francesca Ascenzi, Niccoló Venanzi, Alessandro Marzetti, Leonardo Tosoni, Maria Lina Vitturini, Gionata Calcinari, Katya Ercoli e Valerio Tidei. Ma andiamo per gradi.
Ad aprire i lavori è stato l’onorevole Massimo Milani, arrivato direttamente da Roma. Dopo i ringraziamenti di rito, Milani ha spiegato nel dettaglio le modalità di voto, che hanno previsto l’istituzione di un seggio elettorale con una vera e propria commissione di disciplina.
Successivamente la parola è passata ad Andrea Putzu, consigliere regionale che ha ricordato gli inizi della sezione fermana: «Abbiamo fatto un percorso lungo: quando siamo partiti eravamo un gruppo di amici, con una percentuale intorno all’1,9%. Ricordo che qualche alleato ci derideva considerandoci come un gruppo di ragazzini perché il nostro capo era una leader giovane, che oggi è la nostra Presidente del Consiglio».
Come anche altri hanno fatto dopo di lui, Putzu ha acceso le luci sull’area montana, affermando: «Oggi abbiamo rappresentanti praticamente in tutti i Comuni e stiamo creando una realtà importante nelle zone montane, come Amandola e Smerillo. Io credo che anche noi che viviamo sulla costa dobbiamo riflettere di più su questi territori». Putzu ha inoltre parlato all’assemblea dell’importanza di Monte Urano e Amandola, Comuni fondamentali da conquistare alle prossime elezioni comunali.
Gli amministratori locali
Presente, tra i tanti amministratori locali in sala, anche il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, che ha portato il saluto della città. A livello regionale ha parlato di «interlocutori franchi con cui si riesce ad avere un dialogo». «Credo sia un passaggio importante» ha continuato «lo dico da osservatore esterno» sottolineando, però, «come chiudere il percorso sul terzo mandato dei sindaci non è un segno di fiducia nei confronti degli enti locali».
A portare i saluti della Provincia e del Comune di Montegiorgio, il sindaco e presidente della Provincia, Michele Ortenzi che ha specificato che «dal 2008 ad ora la politica è cambiata radicalmente, oggi c’è una filiera istituzionale».
Anche Pisana Liberati, consigliere con delega all’Istruzione nella provincia di Fermo, ha parlato di aree interne, raccontando la difficile esperienza dell’accorpamento degli edifici scolastici che, non nasconde «le hanno fatto perdere ore di sonno». Liberati ha poi chiuso parlando dell’importanza di combattere contro lo spopolamento delle aree interne.
Diversi i sindaci e rappresentanti politici di Fratelli d’Italia che si sono susseguiti al microfono, come Romina Gualtieri, Massimiliano Ciarpella e Luca Pezzani, prima dell’arrivo del presidente della Regione Francesco Acquaroli.
Le parole di Balestrieri
Anche il rieletto Andrea Balestrieri si è lasciato andare ai ricordi, come Putzu: «All’inizio ci incontravamo anche nei bar, ci contavamo sulle dita di una mano. Dopo le sconfitte dei primi anni abbiamo collezionato successi e soddisfazioni personali, i tesseramenti crescono, i circoli si stanno consolidando sempre di più».
L’accenno ad Amandola c’è stato anche da parte sua, definendola, con Monte Urano, «città da espugnare». «La montagna soffre, è da lì che devo partire le principali scelte del nostro partito».
L’arrivo di Francesco Acquaroli
Accompagnato da Elena Leonardi, senatrice della Repubblica e coordinatrice regionale del partito, e da Lucia Albano, sottosegretario per l’Economia e le finanze, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha specificato come sull’esempio di Giorgia Meloni sia nato un vero e proprio «metodo di fare politica». Nel suo intervento ha parlato dei borghi, finanziati non perché in decadimento, ma perché «culla della nostra identità, da cui provengono personalità che hanno dato un contributo a livello nazionale nel mondo della scienza della Cultura e dell’impresa».
E sul finire del pomeriggio, momenti di tensione fuori dall’hotel Astoria dove qualche contestatore politico ha protestato lanciando anche qualche insulto alla volta degli esponenti del partito della Meloni. Tutto, però, conclusosi in pochi minuti e senza che nessuno sia passato alle mani anche grazie al pronto intervento della Polizia.
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