FERMO – Il sottosegretario alla Cultura e critico d’arte, curatore della mostra: «Li unisce l’adorazione per la natura, sono capaci di condurci altrove, a qualcosa che solo apparentemente è realtà. Un’arte che non ha volontà di stupire e non è un’arte costruita, ma profonda ed intensa verità interiore. Sono questi i motivi delle due esposizioni in contemporanea: la loro grandezza è nella semplicità delle opere le quali si pongono senza tempo, senza cronologia»
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