Tempo di bilanci di fine anno, oggi ai microfoni di Radio FM 1, con il direttore generale della Cassa di Risparmio di Fermo, Ermanno Traini. Una disamina a tutto tondo, la sua, sullo stato di salute della banca per eccellenza del Fermano, fondata, come ha ricordato in apertura, «nel 1858, vantiamo ben 165 anni di storia che ci hanno portato fino agli attuali 57 sportelli attivi nelle province di Fermo, Ascoli, Ancona, Macerata, Teramo Pescara ed area di Roma».
Essere banca del territorio significa, secondo il DG di Carifermo, «raccogliere un circuito virtuoso, fare da volano agli investimenti e da ombrello nei momenti difficili. Una banca con le antenne sempre alzate per interpretare le situazioni attuali e i possibili scenari, per dare valore aggiunto ad imprese e famiglie. In una banca del territorio, al centro ci sono le persone, con programmi formativi nell’ottica della crescita professionale. Crediamo tanto alla banca relazionale: anche nella scelta delle professionalità, il senso di appartenenza al territorio ha il suo peso. Le banche vanno sempre di più verso la digitalizzazione, basti pensare che il 95% delle transazioni si effettua ormai online ed anche per questo investiamo in cyber security per tutelare la clientela. La tecnologia, però, non sostituisce mai il fattore umano».
Traini valuta positivamente l’anno che volge al termine. «I numeri dicono che la nostra Cassa di Risparmio continua a crescere negli impieghi. Sotto il periodo Covid abbiamo erogato oltre 210 milioni di euro di finanziamenti, con tutte le agevolazioni e gli incentivi che c’erano. Quest’anno siamo già alla stessa cifra. La banca cresce nei rapporti di conto corrente e nelle relazioni con le imprese. Dobbiamo essere anche sarti nel cucire iniziative misurate sulle esigenze, ad esempio allungando i finanziamenti ed i prestiti. Talvolta servono azioni su prodotti specifici, come è accaduto con i prestiti sulle energie nel periodo di picco dei costi. Nonostante gli ultimi anni siano stati molto difficili, con tante situazioni di crisi, Carifermo resta solida, con un patrimonio importante ed indici di liquidità rassicuranti. La nostra forza sono anche i principi, una carta etica ed un rapporto leale con la clientela».
Il direttore generale evidenzia anche l’investimento sui giovani. «L’età media del personale sta scendendo sensibilmente, siamo passati da una media oltre i 51 anni ad una sotto i 48. il 30-35% dei dipendenti è nato dopo il 1981 e il 15% dopo il 1997. In un tempo in cui i giovani tendono ad andare via dal territorio, noi registriamo l’inverso, alcuni colleghi venivano da esperienze milanesi e sono tornati qui».
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