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Bretella a Bivio Cascinare, il comitato sulle barricate: «La Regione convochi subito un incontro pubblico»

SANT'ELPIDIO A MARE - La richiesta, nero su bianco in una lettera, partita dal comitato civico “UnaBretellaPerChi”

Il comitato civico “UnaBretellaPerChi”, formatosi lo scorso 29 novembre, denuncia «la grave situazione di inquietudine e disagio in cui versano gli abitanti di Bivio Cascinare, frazione del comune di Sant’Elpidio a Mare. Tale fattispecie è dovuta alla, dal nostro punto di vista, inspiegabile e inaccettabile impossibilità riscontrata, da parte dei residenti della suddetta frazione, nel conoscere, vedere, e ottenere delucidazioni in merito al progetto di un’opera pubblica (la ormai famosa Bretella di collegamento tra le SS77-SP26-SS16) che si preannuncia talmente impattante da poter mutare sostanzialmente e irrimediabilmente il volto e il tessuto del nostro territorio». E così dal comitato civico parte la richiesta di incontro pubblico indirizzata al governatore Francesco Acquaroli, al presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, agli assessori e consiglieri regionali. La lettera ha data primo dicembre e, stando a quanto riferito da quelli del comitato, non ha ancora avuto alcun riscontro.

«Abbiamo appreso dai mezzi di comunicazione come tale progetto sia già in una fase di avanzata progettazione, nonostante la popolazione maggiormente interessata dalla costruzione dell’opera, non sia mai stata ufficialmente contatta, sondata, o presa minimamente in considerazione da nessuna delle amministrazioni coinvolte. Nel silenzio generale, si predispone un intervento che, per importanza – rimarcano dal comitato – non ha probabilmente eguali nella storia di questo territorio, senza che esso sia mai stato presentato alla cittadinanza, senza che siano state raccolte le dovute osservazioni dei cittadini, e senza rendere disponibili dati e valutazioni rispetto alle conseguenze che l’opera avrà dal punto di vista ambientale ed economico. Si sono susseguite finora ricostruzioni più o meno plausibili su quale dovrebbe essere il tracciato di questa nuova infrastruttura, e voci spesso infondate su quali siano le scelte al vaglio dell’amministrazione regionale. Vi sono legittime preoccupazioni dovute al possibile drastico peggioramento delle condizioni idrogeologiche di un territorio già interessato più volte da esondazioni e gravi danni a immobili e colture, vi sono perplessità rispetto alla vicinanza del tracciato a private abitazioni e fabbricati, oltre che apprensione riguardo a tematiche quali inquinamento atmosferico, ambientale e tutto ciò che può essere collegato ad un esponenziale aumento del traffico viario che interesserà il territorio».

«Non meno rilevanti sono infine i dubbi sull’effettiva necessità stessa di costruire l’opera, che insisterà per la quasi totalità sul nostro territorio, e su cui i cittadini di Bivio Cascinare, quantomeno collettivamente, non hanno mai espresso diretto interesse. In ultimo, ma in primis per importanza, segnaliamo la rabbia e la delusione per le modalità con cui tale vicenda si sta evolvendo. La mancanza di trasparenza e soprattutto di rispetto fin qui dimostrata dagli amministratori regionali nella gestione del progetto, aggravata dagli attacchi e dalla pressione posta da alcuni di loro sulla figura del primo cittadino della nostra città affinché non provochi ulteriori ritardi al prosieguo dell’iter, sono i motivi scatenanti la nostra indignazione, che sfocia in definitiva in questa richiesta. Per tutte queste ragioni chiediamo pertanto al presidente Acquaroli e a tutti gli altri attori istituzionali coinvolti, entro e non oltre sette giorni dalla ricezione della nostra richiesta, di convocare un’assemblea pubblica sul nostro territorio, al fine di offrire tutte le delucidazioni possibili sull’opera, di fugare i dubbi e le perplessità esposte, e di raccogliere le istanze e le riflessioni degli abitanti della frazione, riconoscendo dunque ad essi, in sostanza, il ruolo attivo e partecipativo dei primi e più importanti portatori d’interesse della vicenda».

 

 



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