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Montanini torna sul palco con “C’è sempre qualcosa da bere” e annuncia il matrimonio. L’intervista

FERMO - Tris di appuntamenti al Teatro comunale di Porto San Giorgio: «Racconterò le mie fragilità e l'esperienza che ho vissuto in questi sette mesi di assenza. Il matrimonio del 17 dicembre con Michela Stoppo sarà una rinascita». Nell'intervista a Radio Fm1 non sono mancate delle stoccate al mondo della televisione e allo stato della comicità in Italia

 

di Alessandro Luzi

Aveva annunciato il suo ritorno sulla scena pubblica il 6 settembre, in occasione del red carpet della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Così è. Giorgio Montanini, dopo le date di Bologna e Pisa del 6 e 7 dicembre, salirà sul palco del Teatro comunale di Porto San Giorgio. Tre appuntamenti, 13-14-15 dicembre, per ripartire con la stand up comedy dopo sette mesi di stop. Ad aprire lo spettacolo saranno Francesco Capodaglio e Ezio Testa. «In “C’è sempre qualcosa da bere” ci sarà spazio anche per l’esperienza che ho trascorso – ha dichiarato lo stesso Montanini questa mattina a Radio Fm1, durante l’intervista di Jessica Tidei e Alessandro Luzi – Sono stato 40 giorni in coma e 55 in ospedale a causa di una polmonite bilaterale. Ora peso 40 chili in meno, devo perderne altri 30. Conduco una vita quasi monacale, non posso più permettermi di fare stravizi. Questo va a beneficio anche della performance, migliora la qualità del ragionamento, la chiarezza della voce, il modo di articolare. Comunque non sono cambiato, non sarò mai un virtuoso. Devo comportarmi così perché altrimenti va a finire male».

“C’è sempre qualcosa da bere” è un’anteprima della tournée che partirà a gennaio. L’ultima data di Montanini nel Fermano risaliva al 16 aprile. «Lì non ero più felice ormai da qualche anno e la performance artistica aveva risentito della mia condizione psico-fisica – ha raccontato il comico -. Il mondo dello spettacolo ha una doppia faccia, una benevola e l’altra maligna. I rapporti sono tutti finti, infatti in questo ambito ho pochissimi amici. È una competizione continua, selvaggia e io non sono abituato a lottare così. L’ho dovuto fare e questo mi ha portato a perdere energie. Mi ha svuotato e sono stato male. Quando capisci che la gente che hai intorno non è in sintonia con te, ti senti solo e sopperisci queste assenze con altro. Entri in un vortice. In “C’è sempre qualcosa da bere” racconterò le mie fragilità».

Ascolta l’intervista:

Montanini, ormai da qualche anno, si divide tra cinema e stand up comedy. Tra il 2022 e 2023 è stato nel cast di sette film, di cui quattro sono approdati nelle sale e tre stanno per arrivare. «Nel film “Enea” di Pietro Castellitto interpreto il giornalista d’inchiesta appartenente a quella sinistra borghese che in Italia rappresenta un potere molto radicato – ha affermato -. Sarà disponibile sul grande schermo dall’11 gennaio. Invece “Race for Glory” uscirà il 5 gennaio negli Usa. Racconta la battaglia epocale tra la Lancia 83 e l’Audi, tra le sfide più appassionanti del mondo del rally. Sempre nel 2024 arriverà nelle sale “Castelrotto” di Damiano Giacomelli, un regista marchigiano». Quindi il comico fermano ha trovato una sua dimensione nel cinema? «Io voglio fare il comico, poi se qualcuno mi chiama per fare un film ci vado. Non mi piace chi fa tutto. Poi un conto è fare l’attore, un altro è recitare a teatro. Per non parlare della stand up comedy. La prosa richiede una presenza scenica diversa rispetto al cinema. Cambia il modo di recitare. Invece nel monologo comico si abbatte la quarta parete e ci si rivolge direttamente agli spettatori».

Da sx Nunzia Eleuteri, Giorgio Montanini, Jessica Tidei, Alessandro Luzi

Non sono mancate delle stoccate al mondo della televisione, in cui, a differenza della radio, ancora non c’è stato spazio né per una satira tagliente e pungente, né per un linguaggio fuori dagli schemi. «In radio un certo atteggiamento è stato sdoganato altrimenti le emittenti avrebbero chiuso – ha dichiarato Montanini -. Ecco allora che c’è più verità. Una scelta che ha ripagato. Nella tv invece ancora regna il “politicamente corretto”. Ma diciamoci la verità, chi ancora la guarda? Il pubblico è soprattutto nella fascia d’età over 50. La popolazione televisiva è nettamente inferiore rispetto a prima, quindi anche lo share è calcolato su una base di spettatori inferiore. La televisione si può salvare soltanto puntando a un pubblico più giovane altrimenti non avrà futuro. Perciò deve aprirsi alla nuova cultura sociale. Va dato spazio alle nuove avanguardie artistiche e a ciò che succede in strada».

E poi la considerazione sullo scenario artistico italiano. Secondo Montanini «la rete è un’ottima risorsa per sentire tante voci diverse ma non vanno prese in considerazione tutte. Molta gente non ha niente da dire, allora perché deve parlare? Oggi Pasolini sarebbe morto di vecchiaia in quanto la sua voce sarebbe stata soffocata da altre migliaia di personaggi che pubblicano la loro opinione. L’arte è un’esigenza indispensabile per alcuni individui, ma non per tutti. In questa epoca dove 7 miliardi di persone possono veicolare contenuti, stiamo assistendo a un appiattimento verso il basso. Di conseguenza il pubblico segue il declino. Fatemi un esempio di un altro comico di stand up in Italia. Non c’è. In questi sette mesi di mia assenza qualcuno aveva la possibilità di mostrare qualcosa di interessante, invece non è accaduto nulla. Ora che mi sto rimettendo in forma tolgo qualsiasi possibilità a tutti. La stand up comedy è avanguardia».

In chiusura la dolce notizia: il 17 dicembre Giorgio Montanini e Michela Stoppo si sposano. «È anche il giorno del mio compleanno – ha raccontato – amo da morire la mia compagna e sarà una rinascita. Una seconda occasione che voglio sfruttare al meglio».

 


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