Lucia: storia e martirio della Santa protettrice della vista, tra venerazione e doni

SANTA - Nei luoghi dove è celebrata è lei a portare i doni ai bambini, di notte, mentre tutti dormono, arrivando in groppa ad un asino. È usanza lasciare per lei latte e biscotti, o pagnottelle di pane a forma di occhi realizzate così per scongiurare malattie della vista. La festa più sentita si svolge a Siracusa, che dal 1039 rivendica le sacre spoglie della Santa in città

Santa Lucia

di Antonietta Vitali

I dipinti e gli affreschi che la raffigurano sono innumerevoli, incalcolabili potremmo dire, tanto da rendere Santa Lucia una delle figure più rappresentate nella storia della Chiesa. Protettrice della vista, nell’iconografia cristiana la sua immagine è inconfondibile, perché quasi sempre ritratta con gli occhi posti su di un vassoio o in una coppa,

Lucia nacque a Siracusa nel 233 d.C. in una famiglia nobile, molto benestante e cristiana. Il padre morì quando lei aveva cinque anni, lei rimase con la mamma che mostrava segni di debolezza fisica. Dopo cospicue somme spese, senza grandi risultati, per curare le emorragie della donna, Lucia e la madre decidono di partire da Siracusa in pellegrinaggio per Catania per chiedere una grazia a Sant’Agata.

Mentre Lucia si trova nella “città nera” siciliana, la Santa le apparve in sogno dicendole che non c’era bisogno della sua intercessione in quanto sarà la fede incrollabile e imperturbabile della giovane a curare la madre. La mamma guarisce davvero e di fronte a questo miracolo, Lucia fa voto eterno e di castità e di povertà, scatenando, ahilei, l’ira dell’uomo a cui era stata promessa in sposa. 

Erano i tempi delle persecuzioni ai cristiani da parte dell’imperatore Diocleziano, il fidanzato rifiutato spinse affinché Lucia venisse processata e non solo, dopo varie vicissitudini, venne accusata di stregoneria e, infine, uccisa con una pugnalata al collo. Siracusa e tutta la sua cittadinanza le furono devote da subito, da quando il suo corpo venne posto a riposare nelle catacombe che portano il suo nome. 

Molto secoli dopo, nel 1646, i siracusani si rivolsero a lei per uscire dalla terribile carestia di quell’anno e lei li ascoltò. Ogni anno la città la celebra il 13 e il 20 dicembre con feste che accolgono, ancora oggi, migliaia di fedeli. Il culto di Santa Lucia si diffuse con il riflesso del peregrinare delle sue spoglie che vennero trafugate, donate a imperatrici e regine, furono parte di bottini di guerra. Il suo corpo oggi riposa a Venezia, dopo che i veneziani se ne impossessarono nel 1204, a seguito della conquista di Costantinopoli, per questo Lucia viene festeggiata anche molto nel nord Italia, ma il suo culto arriva fino in Scandinavia. 

Nei luoghi dove è celebrata è lei a portare i doni ai bambini, di notte, mentre tutti dormono, arrivando in groppa ad un asino. È usanza lasciare per lei latte e biscotti, o pagnottelle di pane a forma di occhi realizzate così per scongiurare malattie della vista. La festa più sentita si svolge a Siracusa, che dal 1039 rivendica le sacre spoglie della Santa in città. 

 


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