Una puntata de “Il Gusto”, la rubrica di Repubblica e La Stampa, con al centro le Marche, attraverso “Autoctoni Gourmet”, l’iniziativa promossa dalla Camera Marche con la sua Azienda Speciale Linfa, presieduta da Simone Mariani, è andata in onda oggi 15 dicembre.
Nel talk show condotto da Lorenzo Cresci, dal locale Harena di San Benedetto, si sono alternati al microfono lo stesso Simone Mariani, il presidente del Consorzio Vini Piceni Giorgio Savini, la giornalista Manuela Soressi e l’assessore regionale alle attività produttive Andrea Maria Antonini.
Simone Mariani, nominato ambasciatore gourmet della regione dalla Camera Marche, ha spiegato cosa c’è alla base di “Autoctoni Gourmet”: «Tutto è nato dalla volontà di innovare in comunicazione.
In questi anni il food è stato protagonista della comunicazione digitale televisiva, giornalistica. Abbiamo voluto creare un format nuovo e fresco, coinvolgendo giovani chef e studenti, ma anche influencer che potessero dialogare con nostri ragazzi, guidati da personalità esperte.
Siamo partiti lo scorso anno e già quest’anno abbiamo introdotto novità. L’obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento annuale».
Alla domanda di Cresci se il food possa essere il grimaldello per attirare turisti, Mariani ha risposto: «Spesso si dice che le Marche sono l’unica regione al plurale. E questa eterogeneità si riflette nella ricchezza e varietà del cibo e dei vini. Riteniamo il food un driver molto forte di promozione per la nostra regione, nella sua bellezza e complessità.
Le istituzioni, la Regione e la Camera Marche, come il Consorzio Vini Piceni, dialogando in maniera costruttiva, portano a risultati soddisfacenti e interessanti».
L’autenticità del cibo dei vini e la sfida dell’Azienda Speciale Linfa per scoprire un territorio che già offre «bionde spiagge e monti azzurri, passando per le meravigliose colline», per dirla con Manuela Soressi.
L’assessore Antonini ha dato lo spunto a Mariani per parlare di agricoltura, che se “prima” di terremoto e Covid relegavano le Marche nel ruolo di “ritardatari” nella corsa alla promozione turistica, oggi ne fa una peculiarità: «Questo territorio vero e autentico, rimasto indietro, diventa ora motivo di grande interesse e curiosità, con materie prime e quindi prodotti di qualità elevata.
Le Marche hanno un sistema agricolo che definirei eroico, perché a differenza di altre regioni storicamente votate all’agricoltura estensiva, da noi gli agricoltori e gli allevatori continuano a presidiare un territorio, dal mare alla montagna, con impegno non scontato. Fare agricoltura in certi territori è più difficile, complesso e costoso. Fattori che hanno messo a rischio alcune realtà.
Oggi c’è una ripresa, con le istituzioni che stanno avendo un ruolo chiave, di supporto e di fiducia alle persone, dando la spinta per buttare il cuore oltre l’ostacolo».
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