di Matteo Malaspina
Renato Zavatti l’ha definito «un cerchio che si chiude». Il figlio dell’esploratore e fondatore dell’Istituto Geografico Polare, Silvio Zavatti a cui è intitolato il museo Polare di Fermo, si è complimentato con i ragazzi dell’istituto Betti di Fermo per la conquista di un premio al Cnr di Bologna e ha ricordato il testamento spirituale del padre che diceva: «Ai giovani lascio l’esempio di una vita intemerata e li incito a trovare nello studio serio e nella ricerca ardua la strada d’innalzare la ricerca e la Nazione». Un insegnamento che Renato vuole dedicare ai ragazzi della 3A e 3D dell’istituto comprensivo fermano che a novembre sono stati premiati nell’ambito del progetto ”Il linguaggio della ricerca” per aver realizzato due video, uno sull’inquinamento marino e uno sull’Antartide.
Gli studenti e i professori sono stati omaggiati dall’amministrazione comunale di Fermo questa mattina. «Sono felice che uno dei tesori di Fermo come il Museo Polare sia diventato uno spunto per fare avere un riconoscimento ai nostri studenti e per scoprire in voi qualche talento – ha commentato l‘assessore Micol Lanzidei – In questo anno festeggiamo i 30 anni del museo e la nostra missione è quella di creare un circuito espositivo cittadino, unico ed eterogeneo, che è la strada giusta per diffondere la conoscenza e la curiosità. Vorrei ringraziare la famiglia Zavatti, il direttore Gianluca Frinchillucci e plaudire anche alla nuova versione della rivista ”Il Polo” che può essere un mezzo per avvicinare i ragazzi e le persone a questa cultura».
Come anticipato dall’assessore, la mattinata è stata l’occasione anche per festeggiare i 30 anni del Museo Polare, il più importante d’Italia e terzo in Europa. Un vanto per la città di Fermo anche grazie alla direzione di Gianluca Frinchillucci, un antropologo che gira il mondo e mette tutta la sua passione ed esperienza per far crescere sempre di più il complesso fermano. «Fermo ha qualcosa di speciale perché oltre al passato ha un’enorme vocazione nel futuro. Qui ho potuto vedere uno dei rari esempi di come il pubblico e il privato interagiscono per il bene comune – dice Frinchillucci -. I Poli sono il futuro perché oltre alle nuove rotte commerciali, lì si sta combattendo il futuro, appunto, del nostro pianeta».
Ma Fermo, oltre al museo, può vantare anche la paternità di una rivista di settore molto importante che è ”Il Polo”, con la sua storia di 78 anni e che grazie alla nuova direzione di Adolfo Leoni si è rinnovata proponendo uno spettacolare archivio fotografico e con articoli che trattano tematiche attuali, scritti dalle «menti più acute dell’università, della ricerca e della sicurezza del pianeta – ha spiegato Leoni -. Abbiamo chiamato a raccolta gli esperti che si sono confrontati e hanno scritto sulla nostra rivista che si dimostra molto attrattiva per il settore polare, sinonimo di come questa provincia, con le energie di tutti, può dare molto».
Al termine, l’annuncio di Renato Zavatti: «Il patrimonio del museo si arricchirà di 131 manufatti eschimesi donati alla famiglia Zavatti da una signora. Siamo molto contenti di questo».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati