di Matteo Zallocco
Trentasei punti vendita, 750 dipendenti, un fatturato da quasi 325 milioni di euro e un + 35,6% in più nelle vendite che l’ha portata al secondo posto tra le aziende maceratesi nell’ultima Classifica Imprese stilata dalla Fondazione Merloni. Sprigiona elettricità la Rematarlazzi Spa che ha festeggiato questa crescita continua al pranzo di Natale con tutti i dipendenti all’hotel Casale di Colli del Tronto.
Perché il segreto si racchiude in tre parole che possono sembrare banali ma non lo sono: “Gioco di squadra”. E’ quello che ripetono in continuazione Franco Cossiri e Mauro Mancigotti («Nessuna primadonna, tutti sono protagonisti»), due dei quattro amministratori delegati assieme a Francesca Renzoni e Dino Azzanesi.
«Noi soci abbiamo sempre proseguito il nostro percorso con umiltà – dicono Cossiri e Mancigotti – credendo che anche il collaboratore appena inserito nel suo settore, ci avrebbe potuto dare un valore in più e quindi doveva essere ascoltato. Abbiamo sempre messo al primo posto lo sviluppo delle capacità delle persone.
In questo modo ognuno porta dentro l’azienda il proprio valore in termini di idee e proposte. Per crescere tutti insieme». E chiamano squadre anche gli otto settore di azione: materiale elettrico; distribuzione industriale, automazione industriale; impianti tecnologici speciali; illuminazione, energie rinnovabili; impianti tecnologici speciali (sicurezza, domotica, reti dati, automatismi); illuminazione; energie rinnovabili; termoidraulica; attrezzatture e utensili.
Lo storico slogan “Uniamo le nostre energie” fotografa a pennello la mission dell’azienda nata nel 2007 dalla fusione di due grandi realtà delle Marche: la Tarlazzi di Macerata e la Rema di Pesaro che hanno dato vita a una forza nel settore della distribuzione di materiale elettrico. Entrambe facevano già parte del gruppo Comet che che possiede la quota di controllo della società. Il gioco di squadra come punto di forza, non solo a parole: lo dimostra il 12esimo posto tra le aziende top dove lavorare in Italia secondo la classifica Italy’s best employers, pubblicata dal Corriere della Sera. Lo dimostra anche il bonus da 500 euro a tutti i dipendenti elargito lo scorso anno per il caro bollette.
La scalata della Rematarlazzi ha avuto un’accelerazione negli ultimi anni, subito dopo il Covid, grazie grazie soprattutto all’inserimento dell’azienda sul mercato del Lazio. Alle aperture dei punti vendita di Roma Prenestina, Pomezia, Rieti e Viterbo, lo scorso 30 marzo si è andato ad aggiungere quello di Roma Magliana. «Il Lazio è un mercato molto importante e ha portato a un significativo aumento delle vendite soprattutto dopo l’apertura di Roma Prenestina – spiegano Cossiri e Mancigotti – andando ad allargare il nostro raggio d’azione». Marche, Umbria, Abruzzo e Molise sono le altre regioni dove opera la RemaTarlazzi.
Dal quartier generale di Sforzacosta (Macerata) viene controllata una mappa con un sistema informatico all’avanguardia realizzato all’interno dell’azienda che traccia in tempo reale i percorsi dei camion e le consegne che avvengono nell’arco di 24 ore.
«Dal punto di vista dei sistemi informativi facciamo tutto interamente noi e abbiamo sviluppato anche un’App, usata già da un terzo della nostra clientela, che consente di accedere in tempo reale a tutte le offerte di magazzino, con prezzi aggiornati, storico dell’ordine, preventivo, situazione contabile finanziaria, fatture e tutto il resto – spiegano Cossiri e Mancigotti – Un’operazione che mostra la trasparenza del nostro operato che consegna il prodotto il giorno seguente al momento di inserimento dell’ordine cliente».
Ad ispirare l’azienda c’è anche la filosofia giapponese Kaizen: «L’impegno ad apportare ogni giorno piccoli miglioramenti», sottolinea Mancigotti.
Franco Cossiri è alla guida dell’azienda dal 1995, dopo la prematura scomparsa del padre Virgilio. «La Tarlazzi viene fondata nel 1925 da Amedeo Tarlazzi, il mio bisnonno che aprì un negozio di materiale elettrico ed elettrodomestici in via Tommaso Lauri, nel centro storico di Macerata. Poi l’azienda passò nelle mani di mia nonna Virgilia, che sposò mio nonno, Mario Cossiri. Quando fu il momento, le redini venero prese da mio padre Virgilio. Nel 1995, quando ci lasciò, mi ritrovai, a 30 anni, a dover gestire un’azienda da zero dato che fino a quel momento mi ero occupato di impiantistica».
La Rema invece è stata fondata nel 1974 a Pesaro mettendo in sinergia l’esperienza tecnica di Umberto Mancigotti e quella commerciale, gestionale e amministrativa di Bruno Renzoni. L’azienda è nata per fornire attività di distribuzione di materiale elettrico e componentistica per la realizzazione di impianti civili, per il terziario e per l’industria, per poi differenziarsi e ampliare i settori di competenza. Mauro Mancigotti è amministratore delegato dal 2001.
È nel 2007 che queste due aziende, con alle spalle un percorso di sviluppo molto simile, hanno unito le loro energie per dar vita alla RemaTarlazzi SpA, attraverso un progetto di espansione e consolidamento che ancora oggi è in atto. «Abbiamo acquisito il sistema informatico della Rema e la maggiore forza commerciale sul territorio della Tarlazzi che aveva 9 punti vendita a cui si sono aggiunti i 4, tra Ancona e Pesaro, della Rema». L’unione fa la forza. Una frase fatta? In questo caso sono i fatti a fare la frase.
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