Il settore dell’autotrasporto merci continua a rappresentare un’economia importante nei territori, ma la struttura imprenditoriale rischia di essere minata dalla cronica carenza di manodopera, dal caro-tassi che frena la transazione green e dalle elevate accise sul gasolio (le più alte in Europa).
Andando nel dettaglio della composizione nei territori (l’analisi è diffusa da Confartigianato su dati camerali e Istat), sono registrate nella provincia di Macerata 468 imprese (345 artigiane, il 73,7% del totale); nella provincia di Ascoli Piceno, 403 imprese di cui 219 artigiane (54,3% sul totale); nella provincia di Fermo, 242 imprese di cui 152 artigiane (62,8%). Quanto al totale degli addetti di tutte le imprese operative nell’autotrasporto merci, questi sono 1.998 nel Maceratese (1.745 nelle MPI fino a 49 addetti), 1.269 nell’Ascolano (tutti nelle MPI) e 946 nel Fermano (tutti nelle MPI). Quanto al peso degli addetti delle MPI dell’autotrasporto su quello del totale dell’economia è al 2% ad Ascoli Piceno, 1,8% a Fermo e 1,7% a Macerata, sopra la media nazionale dell’1,6%.
Nei giorni scorsi si è tenuta propria l’assemblea nazionale di Confartigianato Trasporti, dove sono state messe in evidenza le criticità che frenano la corsa dell’autotrasporto italiano.
«Sicuramente uno dei problemi principali è quello legato al costo dei carburanti – fa il punto Paolo Zengarini, responsabile della categoria per Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo -, per i quali le piccole imprese spendono 4,4 miliardi di euro, gonfiato dalla tassazione più elevata in Europa: il livello delle accise sul gasolio è pari a 617 euro per 1000 litri, superiore del 41,3% rispetto alla media Ue. Altra questione di importanza è la carenza di manodopera. Sebbene nelle Marche si registri una stabilità circa le difficoltà nel reperire personale per la conduzione di veicoli (situazione che in altre regioni è in forte aumento) nel 2023 le entrate difficili da rintracciare nel mercato sono 2.910: il 55,5% del totale».
Inoltre «il caro tassi sta diventando un potenziale freno per la transizione green» ha proseguito Zengarini, ricordando l’impegno di Confartigianato per garantire la sostenibilità ambientale dell’autotrasporto. Per questo, l’Associazione chiede infatti un fondo ad hoc pluriennale per favorire il rinnovo del parco veicolare, il rifinanziamento e la rimodulazione degli incentivi per realizzare l’intermodalità con i trasporti su ferrovia e su nave, l’attuazione delle regole sui prezzi del trasporto merci per una corretta remunerazione delle imprese e per combattere i fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale.
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