di Matteo Malaspina
Dopo aver incontrato la stampa, questa mattina, nella teatrino della direzione, il direttore generale Ast di Fermo, Gilberto Gentili, si è recato in ospedale per salutare il personale medico del Murri. E con lui ha voluto il sindaco Paolo Calcinaro e i direttori, sanitario e amministrativo, Simona Bianchi e Alberto Carelli. Un brindisi di saluto e anche occasione per scambiarsi gli auguri. Ma anche, aspetto giornalisticamente parlando più rilevante, per fare il punto sul nuovo ospedale, che potrebbe essere pronto per metà 2025, e sull’emodinamica su cui proprio in queste ore è arrivato l’ok per un potenziamento: «Lascerò il cuore al Murri perché – l’intervento di Gentili – mi sono trovato davvero bene con un gruppo di professionisti molto valido, motivato. Ho apprezzato come lavorate – le parole del dg rivolgendosi ai camici bianchi -. Il nuovo ospedale è assolutamente in linea con i tempi. Abbiamo fatto una riunione con la Regione e con la ditta che sta portando avanti un ottimo lavoro. Entro gennaio ci saranno da fare delle scelte tecniche che non inficiano i tempi. L’ospedale potrebbe essere pronto già nel primo semestre 2025. I soldi? La Regione deve darveli perché non abbiamo, al momento, il finanziamento delle attrezzature e l’ospedale di Fermo necessita di almeno 30 milioni di euro. Annuncio anche che stamattina mi hanno firmato la convenzione per potenziare l’emodinamica. La dottoressa Paci (primario della Cardiologia, ndr) l’ha voluta fortissimamente. Volevamo andare a finire in un bacino di collaborazione con Torrette e sembra che tutto stia procedendo».
«Ringrazio tutti voi per il sostegno enorme a questa comunità. Questa provincia soffre di “brutto-anatroccolismo”, ossia tende ad ampliare e cercare sempre di più quello che non va, e a non valorizzare quello che ha, su tutti i campi. Io conosco la grande forza professionale e umana che c’è al Murri. Essere una piccola provincia accorcia le distanze, penso ai primari che vengono nei centri sociali per dare raccomandazioni su uno stile di vita corretto. Dove si può trovare una cosa del genere? Non rinuncio al mio ruolo di rompiscatole in Regione per alcuni temi in supporto a chi governa la sanità localmente. Col professor Macarri stiamo lavorando molto anche sul rafforzare l’università nella sua parte sanitaria».
Il 31 dicembre, dunque, il testimone della direzione generale, tornerà nelle mani di Roberto Grinta. E i due direttori Bianchi e Carelli? Confermati o prossimi a fare i bagagli: «Abbiamo già avuto dei colloqui ma non vi è ancora nulla di ufficiale ed è giusto che eventuali annunci li faccia il nuovo direttore generale. Noi – il punto di Simona Bianchi – siamo qui da agosto, abbiamo lavorato, speriamo bene, in questi mesi. Da parte del Murri non c’è mai mancato l’aiuto, il supporto anche per cercare di capire in quale contesto ci si trova, almeno nel mio caso. Sto facendo il giro dei presidi periferici ed è sempre bello toccare con mano le territoriali. Avremo un bellissimo nuovo ospedale e cercheremo di allestirlo al meglio. Poi starà ai medici e al personale sanitario farlo funzionare. Ospedale nuovo significa incremento di lavoro in termini di attrazione dalle zone limitrofe. Un nuovo nosocomio, infatti, ha un effetto benefico nei confronti della cittadinanza in termini di qualità percepita. Stiamo girando per altri ospedali per cercare di vedere quelli che potrebbero essere i servizi utili, di supporto, che possano aiutare il personale. Penso, ad esempio, ai trasporti automatizzati, per ciò che concerne la logistica». E arriva la proposta di Gentili, raccolta dalla Bianchi, di accompagnare i medici del Murri a visitare il nuovo nosocomio: «Sarà la vostra nuova casa, è giusto che la vediate» chiosa il dg
Poi il microfono, si fa per dire, ad Alberto Carelli: «Sono tornato dopo diversi anni a Fermo. E ho ritrovato dei professionisti, degli amici, che continuano a lavorare con grande professionalità e collaborazione. Con Gentili mi sono trovato benissimo, totalmente in accordo. Ha cercato di venire incontro a tutte le esigenze. Io sono aperto a tutte le istanze del personale medico-sanitario per quello che posso fare. Vorrei lasciare un buon ricordo continuando ad essere il Carelli di allora che penso abbia fatto qualcosa di positivo, perché il merito è sempre del personale. Continuiamo così, a lavorare, a collaborare».
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