di Elia Frollà
Questa mattina, ai microfoni di Radio Fm1, sono intervenute Elena Simoni, presidente provinciale dell’Avis, Natasha Brilli, presidente del ‘Gruppo Giovani’ di Sant’Elpidio a Mare, Francesca Pietracci, presidente dell’Avis di Porto San Giorgio, e Simona Tomassetti, presidente dell’Avis di Monte Urano. Le ospiti, intervistate da Jessica Tidei, hanno discusso dell’importanza del gesto del dono, proprio in questo periodo natalizio, e della necessità di coinvolgere il più possibile i giovani in questo contesto.
Tutto è partito dalla locandina, preparata per l’occasione dall’Avis, con un messaggio diretto, inequivocabile, forte. Raffigura, infatti, un albero di Natale fatto da mani che si intrecciano, con delle gocce (di sangue) che diventano palline decorative. «Quando – ha spiegato Elena Simoni – ci è stata proposta abbiamo accettato con grande entusiasmo. Pensiamo che l’immagine possa esprimere davvero a fondo il significato del donare. Anche la frase di Rodari che l’accompagna è estremamente calzante: “Se ci diamo la mano, i miracoli si fanno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno”. Per noi è questo il grande valore e il senso del gesto della donazione. È un mandato che sentiamo dentro di noi».
E colpisce anche il motto che compare sul calendario: “Non so per chi ma so perché”, un regalo per i donatori ormai diventato un appuntamento fisso. «Donare è un gesto che non costa nulla – ha spiegato Francesca Pietracci – ma che vale molto. È un gesto di solidarietà incondizionata che può salvare molte vite. Quando in noi scatta questo meccanismo, ci accorgiamo di cosa è la vita e di che grande dono è, appunto, vivere».
Proprio per questo motivo e proprio per creare un circuito di donatori sempre più grande, i giovani del Fermano sono il target verso cui rivolgere una importante campagna di sensibilizzazione. Su questo punto è intervenuta Natasha Brilli, presidente del ‘Gruppo Giovani’ di Sant’Elpidio a Mare, spiegando che «da quando il gruppo è nato si è registrato un incremento dei donatori under 35. Quello che vogliamo fare è comunicare che l’Avis non è solo donazione ma anche condivisione, il trovarsi e lo stare insieme».
Dicembre, poi, si sa, è tempo di bilanci e di progetti. Quello dell’Avis, per il 2023, nella provincia di Fermo, come spiegato da Elena Simoni, è stato positivo: «C’è stata una piccola crescita. Difficile aspettarsi di più con il Covid ancora presente. Tuttavia, si sono registrate 351 donazioni in più, tra sangue e plasma, rispetto allo scorso anno. Gli obiettivi per il 2024 sono due: coinvolgere ancora di più i giovani e allargare la base di donazione a circa cinquemila persone perché più ne siamo, più bene facciamo».
Centrali, in questo quadro complessivo, rimangono i progetti di sensibilizzazione: lo sport, da questo punto di vista, resta centrale. Lo ha spiegato molto bene la presidente dell’Avis di Monte Urano, Simona Tomassetti: «È importante avvicinare quei giovani che fanno attività sportiva, che sono in ottimo stato di salute, per cercare di farli diventare dei donatori. Con questo obiettivo vorremmo organizzare nel 2024 un torneo di Padel in grado di abbracciare tutta la provincia. È proprio in un contesto come questo che vorremmo inserire importanti campagne di sensibilizzazione».
Con i ringraziamenti, da parte delle quattro ospiti, a tutti i donatori, a tutti i sostenitori dell’Avis e della loro campagna, augurando anche un felice Natale e buone feste, si è concluso l’intervento della mattinata.
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