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Natale a casa o al ristorante, consumi e costi in crescita. I maggiori aumenti per pesce, frutta e dolci

NATALE - Il pranzo di Natale batte il cenone della vigilia. Oltre la metà degli italiani preferisce il pasto del 25 e solo un terzo quello del 24. A rilevarlo una indagine condotta da Cna Agroalimentare dalla quale emerge che il 55% degli italiani opterà per il pranzo del 25 per stare insieme alle persone più care. La preferenza? Cibi a base di carne.

di Sandro Renzi

Il pranzo di Natale batte il cenone della vigilia. Oltre la metà degli italiani preferisce il pasto del 25 e solo un terzo quello del 24. A rilevarlo una indagine condotta da Cna Agroalimentare dalla quale emerge che il 55% degli italiani opterà per il pranzo del 25 per stare insieme alle persone più care.

La preferenza? Cibi a base di carne anche perché il giorno precedente, da tradizione, si preparano pietanze di “magro”. A scegliere il cenone è poco meno del 34%. Rispetto ad una indagine analoga condotta nel 2018 dalla Cna i favorevoli al pranzo di Natale sono aumentati di tre punti percentuali ed a fare da traino sono soprattutto giovani e regioni del nord.

Tra lasagne, vincisgrassi, cannoli ripieni, agnello piuttosto che maiale e fegatini, pandoro e “frustingo”, e per il giorno della vigilia stoccafisso con le patate e più in generale pesce, ci si prepara ad una due giorni piuttosto impegnativa sulle tavole marchigiane alle prese con tradizioni e novità. L’ultima è la decisione di festeggiare il Natale in uno dei 90.000 ristoranti del Paese che resteranno aperti in quella giornata. Già, perché secondo la Fipe Confcommercio il 2023 vedrà oltre 5 milioni di italiani festeggiare al ristorante. Anche in questo caso un dato in crescita addirittura del 10,2% rispetto al Natale 2022. Trend analogo per le attività che hanno deciso di restare aperte e passate dal 65,2% al 66,2%. Dati diffusi dalla Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, per la quale il pranzo del 25 dicembre al ristorante farà registrare una spesa complessiva di 400 milioni di euro, il 15% in più rispetto all’anno precedente. Il costo stimato per persona sarà di circa 74 euro per un menù tutto compreso. Per i menù da asporto la spesa può variare. Quello a base di carne si aggira intorno ai 35 euro, quello a base di pesce può arrivare anche a 45/50 euro. Antipasti, primo, secondo e contorno inclusi. Le previsioni del settore ristorazione anche per le Marche sono buone. Nel mese di dicembre, sempre secondo Fipe, le famiglie italiane spenderanno circa 8,5 miliardi di euro per consumi alimentari fuori casa.

L’Osservatorio nazionale Federconsumatori stima che la maggior parte degli italiani continuerà a trascorrere la cena della vigilia presso la propria abitazione o in quella di parenti ed amici e circa il 31,9% prenoterà almeno uno tra il pranzo di Natale e la vigilia di Capodanno fuori casa. I costi tuttavia crescono rispetto all’anno passato. La stima è  +3,98% rispetto al 2022 per un menù tradizionale e +10,46% per quello low cost. Per il cenone di Capodanno il menù costerà circa 52,13 euro in media mentre l’opzione più economica implicherà una spesa inferiore che si attesta a 30,89 euro. Federconsumatori ritiene anche che gli aumenti più significativi si registreranno su pesce, frutta e dolci.

 


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