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Botti di Capodanno: i sindaci del Fermano scelgono appelli “rafforzativi”, richiami alla legge e alla prudenza

BOTTI - I sindaci dei Comuni più grandi della nostra provincia non hanno firmato ordinanze ad hoc. C'è chi si appella alla normativa vigente e chi fa richiamo ai regolamenti comunali di polizia urbana. Tutti, comunque, invitano alla massima prudenza e a limitare i botti il più possibile «per festeggiare l'arrivo del 2024 in totale sicurezza»

(foto Guardia di Finanza)

Ci siamo quasi. Alla mezzanotte di oggi si dirà addio al 2023 e un istante dopo scatteranno i brindisi di benvenuto al nuovo anno da sempre celebrato con baci, abbracci, festeggiamenti e, sì, anche fuochi d’artificio e botti di Capodanno che da anni, però, dividono l’opinione pubblica.

C’è chi li annovera nella lista dei “must” della notte di San Silvestro e chi invece non smette di rimarcare la loro pericolosità ricordando quanto siano nocivi, soprattutto per gli animali, dunque da evitare se non addirittura da abolire del tutto. In questi giorni l’Oipa (l’organizzazione internazionale protezione animali) ha diramato un decalogo per proteggere al meglio gli animali dai botti.

Certo non è solo la notte dell’ultimo dell’anno ad essere scandita dai botti. Nel corso dell’anno c’è tutta quella sfilza di fiere, sagre, feste del Santo Patrono di turno che li vede in cartellone come elemento conclusivo dei programmi di festeggiamenti. Ma quando l’evento di turno, come un Capodanno, è di livello planetario, la cassa di risonanza diventa imponente. Ed ecco perché le opposte fazioni si fanno ancor più agguerrite. Nel mezzo ci sono loro, come al solito, i sindaci. Le fasce tricolori spesso si trovano tra l’incudine e il martello e quello dei botti di Capodanno ne è solo l’ennesimo esempio. Un nodo gordiano che oscilla tra micce incontrollabili e norme di legge che costringe i sindaci a destreggiarsi tra “tradizioni” e sicurezza. Ed infatti dalle nostre parti i sindaci dei Comuni più popolosi si appellano, praticamente tutti, alla norma e al buon senso. D’altronde se è vero che la legge esiste, (vedasi il codice penale che, all’articolo 703), è altrettanto vero che nel mare magnum dei festeggiamenti è praticamente impossibile inseguire tutti coloro che violano la legge nella notte più “scoppiettante” dell’anno.

La notte di San Silvestro, infatti, non si contraddistingue, da sempre, per i “soli” fuochi d’artificio ma anche e soprattutto per le raffiche di esplosioni di un’infinità di botti, legali e illegali, dalle miccette a vere e proprie bombe (spesso di manifattura artigianale). E allora che si fa? Ci si muove in bilico. I sindaci dei Comuni più grandi del Fermano non hanno adottato alcuna ordinanza ad hoc ma ricorrono ad appelli, ai regolamenti di polizia urbana e, più in generale alla legge. Insomma, parliamoci chiaro, un monito a prestare la massima attenzione e a non esagerare, sostanzialmente.

A Fermo, il sindaco Paolo Calcinaro ha dichiarato di aver «emesso un divieto di utilizzo in luoghi pubblici di “botti” per l’ultimo dell’anno, valido anche il primo gennaio. Non è un divieto assoluto ma è una limitazione affinché il divertimento proprio – aggiunge il primo cittadino – non metta a rischio l’incolumità di chi se ne vuole stare in luoghi pubblici. Senza contare che ciò possa diminuire e rendere più accettabile il sonoro per gli animali da compagnia. Questo divieto non è quindi assoluto ma si legge come un dovere di rispettare chi ti capita attorno».

Insomma, per andare al dunque, non si possono sparare botti nei luoghi pubblici. Questo, si diceva, è già proibito dalla legge. Ma Calcinaro va oltre: botti off limits negli spazi pubblici e anche, si badi bene, verso i luoghi pubblici. Un esempio? Proibito sparare un fuoco d’artificio da un balcone verso una piazza o un giardino comunale. Altra cosa sono le proprietà private. Insomma quello di Calcinaro vuole essere un mero “rafforzativo”.

A Porto Sant’Elpidio, il sindaco Massimiliano Ciarpella non ha firmato alcun atto. Ci si affida, infatti, al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (il noto Tulps) che disciplina la materia e vieta qualsiasi botto sulla pubblica via, non autorizzato.

Sostanzialmente dello stesso avviso anche il suo omologo della vicina Sant’Elpidio a Mare, Alessio Pignotti: «Per la nostra città non è necessario che io firmi alcuna ordinanza visto che il divieto è già nel regolamento comunale. Nel nostro Comune il divieto dell’utilizzo dei fuochi d’artificio e dei petardi è sancito nel regolamento di polizia urbana approvato nel gennaio del 2013 e modificato con delibera del Consiglio Comunale del 27 aprile 2015. All’art. 7, sotto la voce “Accensioni pericolose e lancio di oggetti accesi” il regolamento prevede che “è fatto divieto per chiunque di effettuare accensioni pericolose con energia elettrica, fuochi o in altro modo, esplodere petardi, gettare oggetti accesi, in luoghi pubblici o privati, non adibiti allo scopo o non autorizzati”. Ciò comporta – conclude il sindaco – un divieto assoluto e non è necessaria nessuna ulteriore ordinanza in merito. Attenzione, dunque, il fatto che io non firmerò alcuna nuova ordinanza non vuol dire che si possano sparare botti, petardi e simili: il divieto è assoluto ed è già contenuto nel regolamento vigente».

Non si discosta dai colleghi di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare, il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini che chiude la questione con un lapidario quanto incontrovertibile commento: «Nessuna ordinanza. C’è già la legge che li vieta nei luoghi pubblici».

Si affida a un richiamo alla responsabilità, il sindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi: «Noi abbiamo un articolo del regolamento di polizia urbana che li vieta. Ma spesso non è rispettato e non è facile controllare. Ecco perché credo sia importante puntare anche sul richiamo alla responsabilità. Il mio invito è di festeggiare il Capodanno in sicurezza e di non utilizzare i botti o utilizzarli il meno possibile. La sicurezza, la buona educazione e il rispetto dei diritti altrui devono essere alla base di qualsiasi comportamento umano».

 


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