di Matteo Malaspina
Fermo è il Comune che spende di più per il Natale. Il capoluogo di provincia, già da anni, ha deciso di puntare fortemente su questa festività e, parafrasando una massima, possiamo dire ”grande spesa, massima resa”. La città è diventata meta di tanti turisti da tutta Italia in questo periodo dell’anno, attratti dalla bellezza e dalla magia che Fermo e gli eventi riescono a regalare nel periodo natalizio. Un successo turistico ma anche per le attività commerciali e ricettive che vedono aumentare il proprio fatturato grazie al lavoro della giunta fermana e delle associazioni che hanno investito economicamente, negli anni, scommettendo sul ”modello Natale” come volano per rendere la città più attrattiva. La cifra totale investita quest’anno è di 114 mila euro, ma scorporando le varie voci si nota come per il capoluogo provinciale le spese comunali sono poco più della metà, 64 mila euro. A queste, va aggiunto infatti un contributo regionale di 30 mila euro e 24 mila euro dalle sponsorizzazioni (6 mila in più rispetto allo scorso anno) che sono arrivate a coprire oltre il quinto delle spese. Andando a vedere nello specifico, la pista di ghiaccio ha un costo per le casse comunali di 7 mila euro e l’energia è a carico del gestore, il Capodanno è costato 5 mila euro, ai presepi sono andati 3600 euro e per la casa di Babbo Natale il finanziamento è stato di 3000 euro. Il gospel e il concerto del primo dell’anno si autofinanziano con il costo del biglietto e anzi, permettono al Comune di ”fare economia” perché il guadagno supera il costo.
Il Natale a Porto Sant’Elpidio è costato complessivamente meno ma è stato più ”oneroso” per il Comune che ha messo sul piatto 70 mila euro. Soldi che sono serviti per l’allestimento del boschetto, delle casette e della pista di ghiaccio in piazza Garibaldi (10.800 euro), la pubblicità (2.500) e i vari eventi fatti insieme alla associazioni che comprendono i concerti, la tombola, la befana, il Babbo Natale, i violinisti ecc. per un totale complessivo di 20.000 euro, mentre per le luminarie sono stati spesi 50 mila euro. Riguardo la pista di ghiaccio, il Comune dovrà sostenere le spese dei consumi dell’energia ed è stato stimato che nei tre mesi di novembre, dicembre e gennaio il costo si aggira sui 13 mila euro.
Anche Porto San Giorgio sul Natale ci ha puntato molto. Il sindaco Valerio Vesprini e l’assessore Giampiero Marcattili non si sono fatti mancare niente, dalle luci (non solo in centro ma anche in zone periferiche come Santa Vittoria e Pian della Noce), alle installazione per i selfie, all’igloo, all’esposizione dei presepi al Castello fino ai tanti eventi che culmineranno sabato prossimo con la Befana volante e il concerto di Cristina d’Avena. La spesa per tutto il cartellone e le luminarie si aggira sui 105 mila euro ma ”solo” 70 mila euro arrivano dalle casse comunali perché l’amministrazione è riuscita ad intercettare una quota di finanziamento da un bando regionale (bando accoglienza) che ammonta a circa 35 mila euro. Per quanto riguarda l’installazione delle luci, la spesa è stata di quasi 32 mila euro e quest’anno, a differenza dello scorso, nessun contributo è stato chiesto ai commercianti.
Natale ”Grinch” invece per Montegranaro che, insieme a Sant’Elpidio a Mare, ha puntato su una spending review per quanto riguarda le luminarie. Il comune veregrense, come conferma il primo cittadino Endrio Ubaldi, ha «fatto il possibile per coprire il territorio moderando però la spesa per le luci», con un costo che si aggira tra i 13 e i 14 mila euro. L’amministrazione ha anche finanziato con mille euro il concerto della banda, 2500 per l’Ente Presepi e 1500 euro per le manifestazioni sportive, con un totale di 10mila euro messi a disposizione per le manifestazioni del cartellone natalizio (a cui si aggiungono gli spettacoli teatrali che fanno parte della stagione annuale). Facendo la somma tra luminarie ed eventi, Montegranaro ha speso non più di 25 mila euro per il Natale, «cercando di valorizzare le tradizioni ed inserendo delle novità», spiega Ubaldi.
Polemiche a Sant’Elpidio a Mare per un Natale più ”buio” del solito, con le opposizioni che si sono lamentate della pochezza di luminarie non solo nel territorio ma anche nel centro cittadino. «Avrei voluto veder sfavillare il mio paese di luci scintillanti ma la coscienza ed il dovere del buon padre di famiglia mi ha portato a rinunciare a qualche filo di luce preferendo valorizzare le realtà associative del territorio – ha detto il sindaco Alessio Pignotti – garantendo loro quel supporto economico, logistico e promozionale che ha permesso loro di svolgere eventi evitando, così, di tagliare le iniziative di un nutrito calendario natalizio di cui andiamo fieri». Ma andando a vedere le cifre, Sant’Elpidio a Mare alle associazioni ha dato circa 5 mila euro (la metà di Montegranaro), di cui 300 euro all’associazione Voci Insieme, 1300 euro a Nestore per l’evento dell’8 dicembre, 500 euro per i presepi, 1800 euro per il gospel e 1000 euro per l’iniziativa ”Borgo a lume di candela” (finanziata anche attraverso gli sponsor). Per quanto riguarda gli eventi a Casette d’Ete, il patrocinio comunale è stato gratuito e sono arrivati gli aiuti economici dal Centro di Aggregazione e da un contributo regionale. Contributi della Regione che hanno patrocinato anche altre iniziative, favorendo le associazioni e permettendo al comune elpidiense di diminuire le cifre. Per quanto riguarda le luminarie, la loro installazione e gli alberi di Natale nel territorio, dalle casse comunali sono usciti oltre 19 mila euro che porta ad un totale di poco meno di 25 mila euro spesi per le festività natalizie.
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