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Dal nipote in ospedale al questionario del Comune passando per finti medici: truffe in aumento. Le raccomandazioni della Polizia

FERMANO - E' in aumento il numero delle truffe commesse ai danni di persone anziane, contattate al telefono da impostori che si fingono nipoti in difficoltà, al fine di indurle a versare elevate somme di denaro, oppure a consegnare oggetti di valore. Spesso sono le stesse vittime a fornire inconsapevolmente le informazioni sulla famiglia, così i truffatori le utilizzano successivamente per rendere credibile la loro falsa identità

di redazione CF

«Suo nipote si trova all’ospedale a seguito di incidente». E’ solo una delle frasi che i truffatori sono soliti rivolgere alle loro “vittime”.
E’ in aumento, infatti, anche nel Fermano, il numero delle truffe commesse ai danni di persone anziane, contattate al telefono da impostori che si fingono nipoti in difficoltà, al fine di indurle a versare elevate somme di denaro, oppure a consegnare oggetti di valore. Spesso sono le stesse vittime a fornire inconsapevolmente le informazioni sulla famiglia, così i truffatori le utilizzano successivamente per rendere credibile la loro falsa identità. Tale modalità di truffa si aggiunge ad altre tecniche ingannevoli utilizzate negli ultimi mesi, come ad esempio il caso di una truffa compiuta da due donne le quali si fingevano operatrici incaricate dal Comune di sottoporre la popolazione residente a un questionario. Le false incaricate, in realtà, con tale scusa, distraevano l’anziana signora e poi la derubavano dei suoi gioielli e del suo denaro.
Chi telefona con intenzioni ingannevoli cerca spesso una persona anziana e, una volta trovata, inventa di essere un medico, un avvocato o un altro professionista, al fine di rendere credibili le menzogne raccontate. A questo punto, comunica al malcapitato, una brutta notizia riguardante, di solito, un parente stretto (ad esempio l’annuncio di un grave incidente oppure di un ricovero). La voce dall’altra parte della cornetta è molto persuasiva ed è in grado di fare leva sulle preoccupazioni delle proprie vittime. Infatti, purché questo parente possa ricevere cure o assistenza legale, servono soldi, ed è quindi necessario che l’anziano fornisca contanti o gioielli ad un incaricato che passerà a ritirarli a casa. Si tratta di una truffa molto insidiosa, perché punta sulla paura e la preoccupazione di una persona di una certa età la quale, magari impossibilitata in quel momento a chiamare altri parenti, si lascia convincere.
La Polizia di Stato avverte: «Se si riceve la telefonata di un presunto parente in difficoltà, si consulti prima con la famiglia, e non trasferire mai denaro su un conto sconosciuto. Ricordiamo a tutti di stare sempre attenti e diffidare degli sconosciuti, anche se millantano l’appartenenza alle Forze dell’ordine, soprattutto al telefono. Parliamone con i nostri anziani e sensibilizziamoli su questi argomenti. Raccomandiamo loro di segnalare qualsiasi richiesta sospetta o inconsueta, e in caso di dubbi di non esitare a chiamare il Numero Unico di Emergenza 112 (Nue) per chiedere l’intervento della Polizia».

Ecco dunque le raccomandazioni su come agire se ricevete una chiamata sospetta: «Non bisogna farsi mettere sotto pressione, interrompere subito la chiamata. Non consegnare mai contanti o altri oggetti di valore a una persona che non conoscete. Segnalare immediatamente la truffa al numero di emergenza 112. Non aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati, se non si ricevono rassicurazioni, non aprire per nessun motivo. Ricordare che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Quando si fanno operazioni in banca o in un ufficio postale, possibilmente farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni. Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni, anche se chi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Se si ha il dubbio di essere osservati, fermarsi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlarne con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Durante il tragitto di ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, non fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre. Ricordarsi che nessun cassiere  insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato. Consigli per i figli, nipoti e parenti stretti: non lasciare soli gli anziani, anche se non si abita con loro, farsi sentire spesso. Anche se non lo chiedono, hanno bisogno di voi. Ricordare loro di adottare sempre tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio far capire loro che è importante chiedere aiuto ai familiari, ad un vicino di casa oppure contattare il 112 Nue».


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