«Sono diversi anni che se ne parla, il dibattito è stato recentemente riaperto dal sindaco Paolo Calcinaro e dal consigliere Paolo Nicolai e, in precedenza dal consigliere Luciano Romanella: l’unificazione tra Fermo e Porto San Giorgio appare inevitabile se si vuole migliorare le condizioni socio economiche del nostro territorio». Così si apre la nota del capogruppo di “Fermo Capoluogo” riguardo la fusione tra il capoluogo di provincia e il comune rivierasco.
«Non mi soffermo sull’utilità strategica di un passo di questo genere (città capoluogo più grande di Marche Sud, maggior capacità di intercettare risorse, lungomare più lungo delle Marche, ecc..), quanto sul fatto che darebbe una spinta agli investitori che vedrebbero concretizzarsi, all’orizzonte, una terra dove scommettere nuovamente – continua Interlenghi -. Una città capoluogo di oltre 45.000 abitanti fungerebbe da traino per tutta la Provincia e la ricchezza aumenterebbe con possibilità di nuovi posti di lavoro e miglioramento reale delle condizioni di tutti i cittadini i quali, ovviamente, devono avere voce in capitolo ma, per farlo devono avere le giuste informazioni. E’ naturale che ogni cambiamento possa avere dei pro e dei contro ma ritengo che i primi siano maggiori dei secondi. A questa scelta si accompagna l’ormai inevitabile necessità di ampliare il nostro tratto autostradale a tre corsie, in quanto l’arretramento, oltre che avere un impatto ambientale insostenibile perché comporterebbe un consumo di suolo troppo elevato, potrebbe essere realizzato tra decenni e i cittadini hanno bisogno che le loro problematiche vengano risolte a breve termine. Rispetto, ovviamente, le diverse opinioni supportate anche da studi scientifici ma la politica deve coniugarsi con scelte risolutive che non possono attendere, pena l’arretramento e il rischio di creare sacche di depressione economica. Una volta affrontati questi temi, gioco forza occorrerà prendere in considerazione il collegamento con la mare monti dalla costa alla montagna, perché è l’unico rimedio contro lo spopolamento delle zone montane e quei cittadini meritano un’attenzione ancora maggiore, in quanto portano sulle loro spalle il sacrificio di mantenere vivo un ambito territoriale così importante sia dal punto di vista sociale ed economico».
«Mi auspico che si continui ad affrontare un dibattito su questi temi e si possa giungere a soluzioni che diano respiro all’intera Provincia di Fermo – conclude il consigliere – e ben venga l’idea del Consigliere Romanella di convocare, sul tema, un Consiglio Comunale aperto tra le due città, così come l’iniziativa del neonato Comitato per l’Unificazione».
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