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Sequestrati i beni del capo clan. Calcinaro: «Nessuno può stare tranquillo se vuole fare il boss a Tre Archi. Il lavoro del questore si vede»

FERMO - La reazione del primo cittadino alla notizia della misura patrimoniale adottata nei confronti di un pluripregiudicato domiciliato a Tre Archi «Segnali importanti da forze dell'ordine, del questore, del prefetto e delle autorità giudiziarie». In pratica sequestro di un appartamento, due conti e di una moto di proprietà del pregiudicato.

«La Polizia e le altre forze dell’ordine, con il coordinamento del Prefetto che ringrazio, stanno dando l’idea di anticipare e far capire che nessuno può stare tranquillo a Tre Archi se vuole fare il “boss”». E’ il commento del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro dopo la notizia della misura patrimoniale adottata nei confronti di un pluripregiudicato domiciliato a Tre Archi. In pratica gli sono stati sequestrati un appartamento, due conti e una moto di sua proprietà.

«Ringrazio anche la Procura ed i Tribunali di Fermo e Ancona per le misure di prevenzione. L’idea che si sta prendendo di petto ovvero di andare a toccare il patrimonio di questi signori credo sia una leva veramente decisiva. Rinnovo dunque il mio ringraziamento per un’azione che sarà continua: questo non vuol dire che di punto in bianco cesserà ogni attività illecita, è ovvio che è un lungo percorso però credo che il grande lavoro del Questore si stia vedendo e stia dando risultati». E aggiunge: «Ieri è accaduto un fatto importante: il sequestro di beni, appartamenti, moto, conti ad uno dei capetti di TreArchi. Un atto preventivo, non attendendo il lungo periodo di un processo. E questo avviene in un percorso recente fatto di allontanamenti, divieti di dimora, arresti, tentativi di espulsione (in una nazione dove è pressoché impossibile effettuarle e in cui ancora non si è messo mano ad una semplificazione del procedimento). Sono certo che accadranno altri episodi ma credo sia sotto l’evidenza di tutti che questo martellare delle forze dell’ordine, del questore, del prefetto e delle autorità giudiziarie stia dando segnali importanti ai residenti e all’esterno. E questa strategia merita la stessa evidenza mediatica degli episodi negativi altrimenti si crea uno squilibrio a danno di quartiere e territorio».



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