La “Commissione tecnico-consultiva” della Regione Marche ha approvato la proposta del nuovo “calendario piscatorio 2024”, frutto del fattivo e ampio confronto tra istituzioni e le diverse associazioni marchigiane del settore. L’assessore Andrea Antonini ha presieduto la commissione tecnico consultiva per la gestione delle acque interne che ha provveduto all’approvazione definitiva del nuovo calendario che ora dovrà essere approvato dalla giunta regionale. Ad affiancare Antonini il dirigente del Servizio Pesca della Regione, Giuseppe Serafini, e alcuni funzionari e tecnici dell’Ente. L’apertura delle attività (pesca trota in bacini, fiumi e torrenti) è fissata al 25 febbraio, chiusura il 27 ottobre.
L’assessore Antonini: «Mi preme evidenziare lo spirito collaborativo che si è istaurato tra Istituzioni e mondo dell’associazionismo regionale di un comparto, come la pesca sportiva, che costituisce da sempre una leva significativa, non solo in un’ottica socio-economica del tessuto produttivo di riferimento, ma anche di promozione turistica delle diverse aree geografiche interessate, il tutto improntando il nostro lavoro su due linee guida fondamentali incentrate sulla tutela delle acque interne, proprio con l’istituzione delle “Zone di tutela della trota mediterranea” e sulla piena valorizzazione della pesca delle risorse ittiche del nostro straordinario patrimonio ambientale».
I PRINCIPALI INTERVENTI APPROVATI
Per quanto concerne la cattura di trote pregiate, è stata concessa la cattura totale giornaliera di 5 trote fario da 22 centimetri per un totale di 25 esemplari all’anno nel complesso generale delle acque di categoria A-B-C1-C2, ed è stata permessa la cattura giornaliera di 2 trote fario o mediterranee da 25 centimetri al giorno, per un totale di 14 esemplari all’anno, nella totalità delle nuove acque regionali contrassegnate come categoria A-ZTM.
Nelle acque di categoria A-ZTM ed A è stato mantenuto divieto di pesca per riposo biologico nei giorni di martedì e venerdì come ulteriore misura di tutela nei confronti dell’ittiofauna salmonicola, ed è stato aggiornato il tesserino segnacatture con la nuova classificazione delle acque interne.
Nelle acque di categoria C1-C2, nell’ottica di mantenere equilibrio tra la conservazione della fauna ittica e l’attività alieutica, è stato concesso il trattenimento totale giornaliero di 8 trote iridee pronta pesca per dare una corretta fruizione di questi tratti, utile a rendere gli stessi interessanti per la pratica della pesca sportiva nell’arco dell’intera stagione alieutica; nelle stesse categorie di acque, è stato reso facoltativo l’uso del guadino ed è stato ripristinato l’uso dell’amo con ardiglione, indicando che l’utilizzo di ami senza ardiglione è preferibile per una migliore interazione con l’ittiofauna soggetta a rilascio.
Sempre nei tratti C2 è stato consentito il trattenimento degli esemplari ittici di cavedano, carpa, cefalo e coregone, ed è stato consentito, alla tecnica del “Carp Fishing”, di poter pescare con tre canne sia in diurna che in notturna.
Il calendario si è concluso con l’ampliamento temporale a 72 ore dei raduni o manifestazioni alieutiche non agonistiche che permetteranno, alle associazioni richiedenti, di poter organizzare dei ritrovi sulle sponde dei laghi e bacini per attività di carattere alieutico e socio-ricreativo.
L’obiettivo ulteriore della Regione Marche è quella di predisporre una app per poter consentire ai pescatori di poter interagire digitalmente con il territorio predisposto per la pesca sportiva e le sue norme, oltre che poter disporre di documenti digitali, modulistica e interazioni con la vigilanza ittica.
Tutto questo lavoro si aggiunge ad un processo di miglioramento delle attività alieutiche regionali e della gestione ittiofaunistica che sta già dando i primi risultati con lo stanziamento economico dei fondi per la ristrutturazione dell’impianto ittico di Cantiano (Pesaro Urbino) e i servizi tecnici per la predisposizione degli ulteriori incubatoi ittici sul territorio regionale che consentiranno di produrre, in autonomia, buona parte della fauna ittica autoctona di pregio e che consentiranno, alle associazioni e alle istituzioni scientifiche e amministrative, di andare incontro ad un futuro gestionale anche in linea con la tutela della biodiversità.
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