Il Comitato Spontaneo Cittadini del Fermano – Sanità, composto nel suo direttivo, dal presidente Bruno Nepi, già capo del blocco operatorio dell’Ospedale A. Murri di Fermo ed ex coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato di Fermo, da Tania Gallucci, professoressa di Diritto presso l’istituto Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, da Giuseppe Diomedi, già infermiere presso la Direzione Sanitaria, e da Federico Tentoni, imprenditore, hanno incontrato giovedì scorso il direttore generale Ast Fermo, Roberto Grinta.
«A seguito di incontri interlocutori avuti già dal mese di settembre 2023 con il prefetto di Fermo. Michele Rocchegiani, con il questore di Fermo, Luigi Di Clemente e, da ultimo, con il vicecomandante dei Vigili del Fuoco di Fermo, Ivan Procaccini in merito alla sicurezza sia del reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale Murri di Fermo e di quella del personale, abbiamo avuto un cordiale e proficuo colloquio – si legge nella nota del Comitato, a firma del presidente Nepi – con il direttore Grinta, con Andrea Vesprini (direttore Rischio clinico), con Alberto Franca (Responsabile Ufficio Tecnico), con Martino Torre (Responsabile Sicurezza e Formazione) e con Sabrina Petrelli (Responsabile Urp). Il direttore, insieme ai vari responsabili della struttura sanitaria, si è mostrato attento a quanto da noi esposto e propenso ad agire nell’immediato per una soluzione al problema sollevato. L’incontro è stato incentrato sulla sicurezza presso il Pronto Soccorso del nosocomio fermano spesso centro catalizzatore di episodi spiacevoli, noti alle cronache, spesso violenti, tra soggetti esasperati per le lunghe attese, mala informazione e, dall’altro lato operatori sanitari che trovano difficoltà a gestire tali situazioni soprattutto per carenza di organico. Il Questore ci ha riferito che si è attivato al fine di verificare la fattibilità della predisposizione di telecamere anche a circuito chiuso all’interno del Triage per garantire l’incolumità del personale sanitario e dell’utenza. Si è anche discusso della possibilità e fattibilità della predisposizione di una postazione stabile di organi di polizia e/o sicurezza privata in adiacenza all’accesso al pronto soccorso. Infatti – aggiungono dal Comitato – oltre agli operatori spesso vittime di aggressioni, si deve considerare che gli utenti che vengono a trovarsi in queste situazioni di pericolo, subiscono una forma di violenza psicologica che crea in loro un aumento dello stato ansioso e disorientamento, costretti a subire ritardi nei servizi sino al ripristino dell’ordine pubblico con conseguente allungamento dei tempi di attesa. Altresì si è discusso della necessità di un progetto di formazione professionale in tema di sicurezza sul posto di lavoro per tutto il personale sanitario e delle cooperative allo scopo di apprendere le tecniche di gestione delle criticità sì da prevenire situazioni di pericolo e conseguenti disagi e disservizi, anche con il coinvolgimento di enti di alto profilo tecnico ed esperti del settore quali potrebbero essere le Forze dell’Ordine per quanto attiene l’ordine pubblico, e i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile per la gestione di eventuali calamità o pandemie. Sia l’Ast Fermo che i Vigili del Fuoco di Fermo, ciascuno nelle rispettive competenze, ci hanno rassicurato e, per esso l’utenza, che le strutture sanitarie del territorio fermano – concludono – sono esuli da rischi derivanti incendi e/o terremoti e/o calamità prevedibili. L’Ast Fermo ha dichiarato che verrà completato il corso di formazione per il personale sanitario per quanto riguarda la procedura di evacuazione dei pazienti in casi di allarme. Sentendoci i portavoce dell’utenza, ringraziamo il direttore Grinta e le autorità attenzionate, auspicando come sempre che vengano presi in considerazione i suggerimenti già avanzati e quelli che verranno proposti in futuro per il bene superiore della sanità fermana».
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