di Giorgio Fedeli
Compagnia Carabinieri sì, Compagnia Carabinieri no. Facciamo un pò di ordine. In questi giorni nel Fermano non si parla d’altro. O quantomeno l’argomento ha infiammato gli animi della politica. L’ipotesi di una nuova articolazione territoriale dei militari dell’Arma finita sul tavolo della prefettura ha fatto balzare dalla sedia il sindaco di Santa Vittoria in Matenano, Fabrizio Vergari, e il consigliere regionale Pd, Fabrizio Cesetti. Scettico, per usare un eufemismo, anche il sindaco di Montegiorgio, Michele Ortenzi. Sì perché quell’idea prevedrebbe l’istituzione di una Compagnia dei carabinieri a Porto Sant’Elpidio e la trasformazione dell’attuale Compagnia di Montegiorgio in Tenenza, nonché la chiusura della stazione di Santa Vittoria in Matenano. Il piano, invece, piace, eccome se piace, al sindaco di Porto Sant’Elpidio, Massimiliano Ciarpella e vede favorevoli anche i consiglieri Andrea Putzu (FdI) e Marco Marinangeli (Lega).
I DETTAGLI “TECNICI” – LE COMPAGNIE CARABINIERI
Ma al netto della querelle politica, ci sono alcuni aspetti operativi che non possono non essere presi in considerazione per una disamina complessiva. Partiamo da Montegiorgio. Lì attualmente, in Compagnia ci sono 35 militari. Di questi, 9 sono collocati tra uffici e centrale, due sono della Forestale e due sono gli ufficiali (il comandante e il suo vice). Restano, dunque, 22 militari “operativi”. Con la Tenenza, che anche come emerso in prefettura lo scorso 18 dicembre, garantirebbe comunque il presidio territoriale H24, si passerebbe grossomodo a una ventina di carabinieri (le Tenenze, solitamente, per territori come il nostro, ne prevedono dai 26 ai 32) con un Comando Stazione e un’Aliquota del Radiomobile (un pò come avvenuto a Fano). Dunque un segno meno di una quindicina di divise.
Per costituire, invece, una nuova Compagnia, di carabinieri, sempre per territori come il nostro, ne servirebbero dai 38 ai 45, grossomodo. E qui i conti, con un semplice trasferimento “di truppe” da Montegiorgio a Porto Sant’Elpidio, non tornerebbero. Eh sì perché all’appello mancherebbero circa 20 esponenti della Benemerita. Dunque? Che si fa? La strada è una sola: il Governo dovrebbe assegnare al Fermano proprio quelle unità che mancano. E qui tornano alla memoria le parole del sottosegretario Prisco che nella sua recente visita a Fermo ha parlato di un possibile potenziamento delle forze dell’ordine per la nostra provincia. Ma qui le ipotesi non bastano, servono ulteriori “alamari”. Altrimenti niente nuova Compagnia elpidiense. Tertium non datur, dicevano i latini.
LE COMPETENZE TERRITORIALI DELLA NUOVA COMPAGNIA A PORTO SANT’ELPIDIO
La nuova Compagnia assumerebbe competenza sui territori di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Monte Urano, Montegranaro, ma anche su Lido Tre Archi come pure su Capodarco, Torre di Palme, Marina Palmense (questi quattro rioni fermani sono attualmente di competenza della Stazione sangiorgese). E ancora, Pedaso, Altidona e Campofilone. Insomma tutta la costa fermana con qualche diramazione verso l’entroterra. Un territorio che, complessivamente, conta circa 100mila abitanti tra costa e bassa Valtenna. Il nuovo presidio avrebbe alle sue dipendente le stazioni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio, Montegranaro, Monte Urano e Monte San Pietrangeli mentre la Tenenza di Montegiorgio finirebbe sotto la Compagnia di Fermo per la quale non sono previste rimodulazioni. O meglio, la Compagnia “fermana” si concentrerebbe sulle aree interne visto che alla costa ci penserebbe la sua “pari grado” elpidiense.
LA TENENZA DI MONTEGIORGIO e la chiusura della STAZIONE DI S.VITTORIA IN MATENANO
Contemporaneamente la Tenenza, almeno stando alle garanzie addotte dall’Arma in prefettura, non perderebbe i servizi H24 ma solo quelli logistici e di gestione del personale. La riorganizzazione dell’Arma prevede, però, la chiusura della Stazione di Santa Vittoria in Matenano che, si diceva, che ha competenza sui territori della stessa Santa Vittoria, di Montelparo, Smerillo e Montefalcone che verrebbero ridistribuiti, a partire dai servizi, tra le Stazioni di Amandola, Servigliano e Montottone. Potrebbe avvalersi del supporto della Compagnia di Fermo che, “sgravata” della costa, dicevamo, guarderebbe fissa verso l’entroterra in ausilio alle Stazioni. Questo però, non è affatto piaciuto al sindaco Fabrizio Vergari, al pari dell’omologo montegiorgese Michele Ortenzi (che è anche presidente della Provincia) per l’attuale Compagnia che ha “in casa”.
La proposta di rimodulazione delle articolazioni territoriali del Comando provinciale dell’Arma, che sembra abbia avuto anche l’ok dell’amministrazione fermana, rappresentata in quel consesso prefettizio dal vicesindaco Mauro Torresi, nascerebbe dalla volontà di garantire ai cittadini, e ci mancherebbe altro, una ancor più puntuale azione repressiva e preventiva dei reati, anche in virtù delle nuove, ma nemmeno più di tanto, dinamiche criminose che, come ricordato dal sindaco Massimiliano Ciarpella, vedono un rapporto di 7 a 1 sui reati tra costa e entroterra. Ma i “contrari” pensano che questi numeri, per l’entroterra siano proprio frutto del buon lavoro e della presenza dei carabinieri con le loro Stazioni e la loro Compagnia.
IL QUESITO “POLIZIA DI STATO”
Ma…sì, c’è un ma. E non parliamo dei botta e risposta della politica. Quelli, abbiamo detto, non trovano spazio in queste righe. E probabilmente è una questione ben più dirimente che qualcuno dovrebbe affrontare fin da subito. Andiamo al dunque: cosa cambierebbe sul fronte Polizia di Stato se il riordino dell’Arma dovesse andare in porto? Sappiamo, infatti, che la Polizia ha competenze sulla città di Fermo e che attualmente si alterna nel pattugliamento della costa proprio con i carabinieri. Per farla breve, poliziotti e Arma si muovono “a targhe alterne” quotidianamente nei controlli della zona A (Fermo e Porto San Giorgio) e B (Porto Sant’Elpidio e Lido Tre Archi). Se è vero che in prefettura l’ipotesi della nuova articolazione territoriale dei militari dell’Arma ha incassato un ok di massima anche della Questura, come pure della Guardia di Finanza, è legittimo credere che, qualora il piano dovesse vedere la luce, bisognerebbe rimettersi a sedere con la Questura che, a questo punto, potrebbe non pattugliare più Porto Sant’Elpidio. Insomma gli accordi attualmente in vigore andrebbero rimodulati. E dunque non sarebbe da escludere che Porto Sant’Elpidio (e anche l’intera costa?) potrebbe dover contare “solo” sui carabinieri. Senza dimenticare, ovviamente, la Polizia locale di Porto Sant’Elpidio che, comunque, da tempo riceve elogi da parte di tutte le forze dell’ordine per la sua operativa. Non è poco ma basterà?
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