di Matteo Malaspina
Dal primo febbraio il prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani, cesserà il suo incarico di rappresentante di Governo in ambito territoriale e andrà in pensione. La sua attività nel Fermano era iniziata il 5 dicembre 2022, sostituendo il prefetto Vincenza Filippi e già dal suo insediamento parlava di Prefettura come «spazio aperto alle necessità e alle esigenze del territorio». Linea che Rocchegiani ha portato avanti in questi 14 mesi, intessendo un proficuo rapporto con le istituzioni locali e di dialogo con i cittadini.
«Il Fermano è una realtà bellissima e rimarrò sempre legato a questo territorio, non solo perché è una realtà ricca di arte e tradizioni, ma soprattutto per i valori di cui io sono parte e che mi hanno arricchito in termini di esperienza professionale e umana – dice il prefetto ringraziando tutti, dai suoi collaboratori, alle istituzioni, alle forze dell’ordine fino ai cittadini -. È stato un periodo breve ma intenso dove ho cercato di profondere massimo impegno negli assorbimenti dei miei compiti di rappresentante di Governo e di mantenere vivo il rapporto di interlocuzione con le amministrazioni. Con loro ho lavorato per raggiungere tutti gli obiettivi, tra cui le tematiche di ordine e sicurezza pubblica oltre che la salvaguardia della coesione sociale».
LIDO TRE ARCHI – Sull’aspetto della sicurezza pubblica, Rocchegiani fa il punto delle criticità che sono state affrontate nell’area di Lido Tre Archi, a partire dal giorno successivo al suo insediamento con il comitato provinciale. «Sono state portate avanti operazioni ad alto impatto come arresti, perquisizioni e intensificati i servizi di controllo del territorio. Sono aumentate le espulsioni e gli arresti patrimoniali – spiega -. In 14 mesi sono stati raggiunti risultati consistenti ma non dobbiamo abbassare la guardia. È un percorso lungo che deve essere fatto insieme. Le Marche non è ”un’isola felice” perché è una realtà territoriale coinvolta in un contesto globale e non dobbiamo pensare che tutti i problemi siano risolti».
Non solo repressione però, perché la Prefettura si è anche adoperata nella realizzazione dei progetti finanziati dai fondi Fami per favorire l’integrazione di persone che vivono in condizioni di disagio. «Sono progetti che curano la formazione di lavoratori pubblici e permettono di tenere aperta un’agenzia multitasking operante a Lido Tre Archi che favorisce la mediazione culturale e l’assistenza psicologica – continua -. Auspico, inoltre, che le istituzioni intervengano nei confronti dei giovani per favorire la loro integrazione e il loro recupero perché questo è il presupposto primo per evitare la marginalizzazione e per sottrarli dalla criminalità e dallo spaccio. E devo dire che nel Fermano ho trovato una grande solidarietà e una grande generosità, oltre che grandi valori umani e civici».
Un passaggio anche sul controllo del vicinato a Lido Tre Archi che «ha dato ottimi frutti» e l’iniziativa verrà ripresa anche dal sindaco di Porto Sant’Elpidio che proprio ieri si è visto approvare dal Ministero il protocollo.
COMPAGNIA CARABINIERI – Il prefetto fa anche chiarezza sulla questione dell’istituzione della Compagnia di carabinieri a Porto Sant’Elpidio .«Sottolineo che il comitato provinciale che ha esaminato la proposta del colonnello Troiani è stato allargato, prevedendo partecipazione del sindaco Santa Vittoria, il sindaco di Montegiorgio e il sindaco di Porto Sant’Elpidio. I sindaci dell’entroterra hanno espresso contrarietà ma voglio spiegare che a Montegiorgio non verrà chiuso il presidio ma verrà trasformato in tenenza, assicurando la permanenza dei servizi operativi. Santa Vittoria perderà la stazione ma non ne risentirà in termini di sicurezza – dice Rocchegiani -. La procedura che porterà ad una decisione del Ministero dell’Interno si concluderà verso fine anno e durante questo periodo ci sarà un confronto utile perché tutto è migliorabile e dal dibattito possono uscire proposte per migliorare e correggere il progetto originale».
MALAMOVIDA – «Riguardo agli eventi che si sono verificati durante la stagione estiva lungo il litorale, la cosiddetta Malamovida, credo si sia realizzata un’ottima sinergia e i risultati in termini di prevenzione sono attimi – aggiunge il prefetto -. Al di là del carattere repressivo, il carattere preventivo ha sempre dato buoni esiti e anche in questi casi è necessario non abbassare guardia».
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