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Donati (Cisl) a Saltamartini: «Incrementare il tetto di spesa per il personale per il futuro della sanità fermana»

SANITA' - L'affondo di Donati: «Bene l'apertura di nuovi reparti ma per renderli funzionali serve personale, attualmente carente. Da Saltamartini ci aspettiamo lo sblocco di 148 milioni per la sanità regionale»

Giuseppe Donati

«Sabato scorso è stato un giorno di festa in Ast Fermo perché il prof. Macarri, il suo team, i professionisti infermieri, gli OSS e tutto il restante personale che a vario titolo ha collaborato con il professore, hanno ottenuto i giusti riconoscimenti per gli importanti obiettivi raggiunti in questi anni. Ne siamo molto felici ma non smettiamo come CISL FP di essere preoccupati per il futuro molto incerto della sanità pubblica della provincia di Fermo. Una cosa è tagliare nastri infatti altra cosa è rendere effettivamente operativo un nuovo reparto o servizio ospedaliero». Così si apre la nota del il componente del Comitato di Reggenza Cisl Fp Marche, Giuseppe Donati.

«Ad esempio, per il nuovo reparto appena inaugurato di Gastroenterologia bisognerà reperire infermieri ed OSS per attivarlo perché ad oggi la AST FERMO, a meno di operazioni di forte riorganizzazione o tagli di servizi , non ha personale infermieristico ed oss, per attivare il nuovo reparto inaugurato.
Non è possibile continuare, come avvenuto nel passato, ad attivare nuovi reparti senza reclutare il personale aggiuntivo necessario. Neppure va sottaciuto il malessere e qualcos’altro di più, avvertito tra i professionisti soprattutto dell’ospedale Murri. La sanità fermana continua ad essere estremamente in difficoltà. Ad oggi sono senza Direttore di Struttura Complessa cioè del Primario, Reparti importanti se non fondamentali come il Pronto Soccorso, Laboratorio Analisi e Pediatria per i quali sono in corso le procedure concorsuali che speriamo diano esiti positivi a breve mentre parte dei turni di guardia e di reperibilità in due di questi Reparti sono coperti dai tristemente famosi ed esosi “ gettonisti”. Non parliamo poi della cronica carenza degli infermieri ed OSS assegnati effettivamente nei reparti e servizi della AST Fermo. Queste figure sono in numero sottodimensionato rispetto alle necessità assistenziali e le unità così dette “aggiuntive” sono precarie quindi a tempo determinato seppur rinnovate dall’attuale Direzione. Non può nemmeno essere sottovalutato il cambio quasi totale delle figure di coordinamento e funzioni organizzative avvenuto negli ultimi due anni. In alcuni (pochi per fortuna) reparti, questa situazione sta contribuendo, al netto della buona volontà dei singoli, a rendere difficile il clima ambientale interno.
Questo il quadro attuale, che ci preoccupa ma non quanto alcuni passaggi e decisioni che verranno assunte in queste ore a livello politico regionale, che potrebbero condizionare molto anche il prossimo futuro della sanità della provincia di Fermo. L’Assessore Saltamartini, ormai di casa a Fermo quando c’è da tagliare nastri e mangiare pasticcini, si spera non continui solo a promettere ma metta in atto i correttivi economici che i cittadini ed i professionisti del Fermano attendono da troppo tempo perché i reparti vengono inaugurati ma rischiano di rimanere vuoti. Ecco allora che i malati inevitabilmente emigrano in altre Aziende o Regioni. Per evitare questo è di estrema e vitale importanza ridefinire il tetto di spesa per il personale della Ast di Fermo, aumentandolo in modo consistente rispetto agli anni passati e modificare la dotazione organica. Servono infermieri, più OSS, una rete di collegamento interno all’ospedale Murri inesistente al momento. Poi avviare finalmente la riorganizzazione della medicina territoriale potenziandola con la figura dell’infermiere di comunità. Tutto questo non si può fare a colpi di tagli alle risorse economia ed umane. Stridono infatti le parole “rassicuranti” di Saltamartini con il congelamento di 148 milioni di euro alla Sanità e nello specifico di 13 milioni a quella di Fermo. Stridono, con il rinvio a non si sa quando, dei finanziamenti per le gare di acquisto di tecnologie ed arredi del nuovo ospedale di Campiglione e stridono ancora rispetto all’imminente attivazione dell’ospedale di Amandola nel quale chi ci andrà a lavorare? Quali e quanti posti letto verranno attivati? Come CISL FP siamo pronti ad un confronto aperto e pubblico con l’assessore quando vorrà.
Gioiamo quindi per il nuovo Reparto di Gastroenterologia ma se qualcuno, Direttore Generale o Direzione Sanitaria, pensa di attivare questo o altri Servizi sottraendo infermieri ed OSS da qualche altro Reparto, la CISL FP tornerà tra i cittadini per evidenziare le false promesse della politica regionale, non rispettosa del territorio fermano. Speriamo come CISL FP di essere smentiti a breve quando saranno ufficializzati i nuovi tetti di spesa per il personale delle Aziende la cui proposta oggi andrà all’attenzione della Giunta ove purtroppo non siede alcun assessore fermano. Se la definizione dei nuovi tetti insieme al fondo congelato dei 148 milioni, verranno sperperati, anziché essere assegnati a chi ha sempre rispettato i parametri previsti, significherà che poco è cambiato rispetto al modo di amministrare la sanità rispetto al passato e le tante aspettative di cambiamento dei cittadini e professionisti fermani andranno ancora una volta deluse.
Il confronto con la Direzione di Ast Fermo è aperto e costruttivo al massimo ma le risorse attuali sono risicate. Vanno utilizzate al meglio. Il personale infatti è sfinito e demotivato. Urgono quindi immediati correttivi».


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