di Maria Nerina Galiè
Si parla tanto di valorizzare i borghi montani, dove si respira aria di altri tempi e si conservano tradizioni estinte. Ma è giusta la via dell’esproprio, togliendo case e appezzamenti (come comunque consentito dalla legge) dalle mani dei proprietari per realizzarne strutture ad uso turistico da dare in gestione, probabilmente a privati?
E’ quanto potrebbe accadere a Rubbiano, piccolissima frazione di Montefortino a quasi 800 metri sul livello del mare, incastonata tra i Sibillini e ferita profondamente dal sisma del 2016.
Su Rubbiano aveva messo gli occhi una cordata pubblico-privata che ha tentato l’esproprio al fine di ristrutturare le abitazioni per farne una sorta di albergo diffuso e spianare campi da adibire a parcheggi.
La questione, che sembrava accantonata, parte nel mese di dicembre del 2021, quando il Comune di Montefortino ha, appunto, notificato la confisca di una parte della frazione. L’altra è zona rossa e lì si potrebbe aprire un altro capitolo.
Due i ricorsi al Tar. Uno promosso singolarmente dai residenti interessati e l’altro dai proprietari di un’azienda agricola che pure era finita nel calderone, un progetto da finanziare con i fondi di Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) e Cis (Contratto Istituzionale di Sviluppo).
Entrambi i ricorsi sono stati “vinti a tavolino” si potrebbe dire, un quanto il Comune ha ritirato il provvedimento di esproprio.
Anche il ricorso all’Anac ha sortito i suoi effetti, dichiarando illegittima parte della procedura per la realizzazione delle opere proposte dal gruppo, società privata e enti pubblici, tanto che l’allora Commissario Sisma, Legnini, ha sospeso la prima tranche di finanziamenti.
Del problema è stato anche interessato il prefetto di Fermo e la questione è stata oggetto di esposti alla Procura della Repubblica di Ascoli, per competenza territoriale del sito, e di Macerata dove aveva sede l’ente capofila del progetto.
Ora torna la paura che tutto possa essere nuovamente messo in discussione, alla luce di richieste di accesso alle proprietà inviate dal Comune di Montefortino, a dicembre 2023, in ragione di una delibera che prevede una “riqualificazione borgo”, nell’ambito del Programma Straordinario di Rigenerazione Urbana.
Ovviamente i residenti si sono subito mossi chiedendo l’accesso, invece, agli atti che legittimano la richiesta dell’ente pubblico, tramite lo studio legale che li segue da tempo.
Il Comune, dal suo canto, precisa che i proprietari non possono opporsi all’accesso dei tecnici, incaricati in questa fase di effettuare rilievi, che siano per una variante urbanistica o per la progettazione di opere pubbliche e di pubblica utilità. E che quindi l’autorizzazione ad accedere alle proprietà private è atto non lesivo.
Insomma, nel piccolo borgo montano dell’entroterra fermano, dove il tempo sembra essersi fermato, la situazione è a dir poco “frizzante” e costantemente in evoluzione.
Quest’ultima accelerata da parte del Comune sta destando preoccupazione a Rubbiano ed è legittimo chiedersi quale vantaggio turistico possa portare alla comunità se residenti (sebbene pochissimi) e proprietari che ripopolano il borgo in estate non potranno più metterci piede.
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