di Alessandro Luzi
Non si placano le ire degli agricoltori locali contro il Green Deal e le politiche agricole dell’Unione Europea. Anzi, dopo la protesta di martedì 30 gennaio a Piediripa, a cui hanno partecipato anche alcuni del Fermano, hanno fissato un nuovo appuntamento per far sentire la loro voce. La questura di Fermo, infatti, ha dato il via libera alla manifestazione prevista per lunedì 5 febbraio. Gli agricoltori, con i loro trattori, si sono dati appuntamento all’altezza del casello A14 di Fermo-Porto San Giorgio e, dalle otto, sfileranno e stazioneranno fino a sera sul retro della struttura sanitaria a Santa Maria a Mare. Se i numeri saranno in linea con quelli della protesta a Piediripa, ci sarà da aspettarsi circa 150 trattori in movimento.
«Siamo stanchi di essere presi di mira dall’Unione Europea – tuona Luigino Vitali, agricoltore di Montottone e tra i coordinatori della protesta -. Ci impongono dei paletti assurdi come lasciare il 4% del terreno incolto, ogni anno diminuiscono i contributi Pac (Politica Agricola Comunitaria). In Emilia Romagna addirittura ci sono dei finanziamenti per lasciare gli appezzamenti a riposo per vent’anni mentre in Piemonte le risaie vengono espropriate per installare i pannelli solari. Per non parlare del problema delle importazioni. In Europa arriva il grano da varie parti del mondo, in particolare dal Canada, dove è coltivato senza rispettare i parametri sanitari che adottiamo qui. Così siamo vittime di una concorrenza sleale perchè nei Paesi fuori dall’Ue le norme sono meno stringenti». A preoccupare gli agricoltori c’è anche la questione della liberalizzazione delle farine di grilli e della carne sintetica. «L’intenzione dell’Europa è chiara – afferma Vitali – vogliono sostituire i nostri prodotti con quelli creati in laboratorio, ciò in nome di un finto ecologismo». Insomma, in questi termini, il Green Deal non va giù agli agricoltori. Del resto si sa, gli accordi calati dall’alto non piacciono e questi nuovi paletti imposti al settore agricolo europeo ha scoperchiato un vaso di Pandora già pieno fino all’orlo di varie criticità.
Seppur non ha possibilità di manovra, i manifestanti tirano per la giacchetta la politica locale, al momento tacita. Forse perché da un lato non si vuole scomodare il governo amico, dall’altro perché d’accordo con la transizione green. «Chiediamo una trattativa ai tavoli di Bruxelles per modificare la normativa vigente – conclude il coordinatore – però la Regione deve farsi portavoce delle nostre istanze, per poi arrivare a Roma e infine in Europa. Senza questi passaggi cambiare lo scenario è difficile. Intanto i sindacati e associazioni di categoria ci hanno lasciati soli ma noi andiamo avanti con la protesta».
Intanto il comune di Porto San Giorgio ha diramato una nota in vista della manifestazione di lunedì: «Si svilupperà su mezzi pesanti sulla Statale Adriatica nel corso della giornata, dal casello dell’A/14 fino a Casabianca di Fermo. Sono quindi previsti rallentamenti al transito dei veicoli. In seguito alla riunione in Prefettura avvenuta stamane, la Polizia municipale consiglia di utilizzare strade alternative per limitare i disagi».
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solidarietà a tutti gli agricoltori , mi auguro che proseguano la protesta fino a che non vengono accolte le loro richieste.