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«Nuove segnalazioni da Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio. L’Ast non neghi l’evidenza» La replica di Cesetti

SANITA' - Il consigliere regionale dem, Fabrizio Cesetti: «L'Ast sostenga la mia richiesta di provvedimenti urgenti per garantire l’effettiva funzionalità dei servizi e il ripristino dell’orario pieno per i lavoratori»

Le spiegazioni date dall’Ast di Fermo circa i problemi riguardanti il depotenziamento dei servizi prelievi di Petritoli e Montegiorgio non hanno convinto il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, il quale nei giorni scorsi aveva denunciato «i gravi disagi per gli utenti dovuti al taglio degli orari »e presentato in consiglio regionale due atti ispettivi per sollecitare immediati provvedimenti alla giunta Acquaroli.

«Quanto dichiarato dall’Ast di Fermo per controbattere alla mia denuncia – replica lapidario Cesetti – non corrisponde al vero e non mi sorprende che la nota diffusa non sia stata controfirmata da nessun dirigente della struttura. Anzi, da nuove segnalazioni che ho ricevuto dopo la presentazione delle interrogazioni su Petritoli e Montegiorgio, risulterebbe che a dicembre la stessa direzione dell’Ast abbia deciso di ridurre le ore destinate al servizio dei punti prelievo anche nei laboratori di Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio a decorrere dal primo febbraio, passando da 36 a 15 ore settimanali. Per questo motivo ho presentato una nuova interrogazione, analoga a quelle riguardanti Petritoli e Montegiorgio, per Sant’Elpidio a Mare e Porto Sant’Elpidio. La giunta regionale deve farsi carico di questi disservizi che vanno a penalizzare un bacino di utenza molto ampio e, in particolare, la popolazione anziana o le persone con disabilità che hanno bisogno del servizio e fanno fatica a raggiungere strutture fuori dal loro Comune di residenza».

Cesetti punta il dito anche sul trattamento riservato al personale dei punti del servizio prelievi: «In questa situazione, il personale specializzato e formato si trova a lavorare solo per poche ore al giorno. Sembra che le cooperative affidatarie del servizio abbiano addirittura proposto di completare l’orario andando a lavorare nella Regione Abruzzo. Si tratta di un’opzione irricevibile, sia per i gravi disagi, anche economici, che sarebbero arrecati a questi professionisti costretti a spostarsi tra le due regioni, sia per le ripercussioni sulla qualità del servizio. Questo personale, tra l’altro, non si limita solo alla presa in carico delle impegnative, ma è capace di affrontare le problematiche dei pazienti, indirizzando, se necessario, alcuni tipi di indagini qualora il medico curante non fosse reperibile o il paziente si presentasse senza averlo contattato. Si capisce chiaramente che è semplicemente impensabile sostituire queste figure con altre che si occupano di prenotazioni e di cassa. Anche perché, nella situazione creata dalla direzione dell’Ast, quest’ultimi sono spesso gravati nelle loro mansioni pure dalla consegna dei referti delle analisi, fatto che comporta un allungamento dei tempi di attesa degli utenti, costretti a code estenuanti agli sportelli dei punti prelievi».

«Anziché negare l’evidenza e respingere le critiche che provengono in primo luogo dagli utenti – conclude Cesetti – la direzione dell’Ast di Fermo farebbe bene a sostenere le mie sollecitazioni alla giunta regionale affinché siano presi provvedimenti urgenti per garantire una piena, efficace ed effettiva funzionalità di tutti i servizi dei punti prelievi e tutelare i diritti dei lavoratori che operano al loro interno».


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