di Giorgio Fedeli e Cristiano Ninonà (video Cristiano Ninonà)
«Decisi e responsabili». Così un automobilista, incolonnato in attesa del deflusso dei trattori, ha definito oggi pomeriggio gli agricoltori arrivati da tutte le Marche (sud, principalmente) a Marina Palmense per aggiungere un prezioso e corposo tassello alla protesta che sta dilagando in tutta Italia contro le politiche agricole della Ue chiedendo al Governo risposte più muscolari a tutela del Made in Italy che passa inevitabilmente dalle loro sapienti mani. E alla politica locale chiedono un appoggio incondizionato, incontrovertibile, senza se e senza ma.
Sono arrivati tra le 8 e le 9 nel campo dietro il centro medico Palmatea. lì si sono parcheggiati e poi, come da programma, hanno iiniziato a sfilare, con gruppi limitati a 15 trattori ogni volta, sulla statale Adriatica, prima verso nord (fino alla rotatoria di via Marche) e poi verso sud. Quattro cortei scaglionati tra mattina e pomeriggio, usati anche per rincasare, i maceratesi quello verso nord ovviamente, e gli ascolani verso sud, con il corteo fino a Marina di Altidona.
Tutto è filato liscio, senza colpi di testa, senza particolari scene di nervosismo o isteria, con tanti automobilisti e passanti addirittura ad acclamarli come veri e propri baluardi, portabandiera dell’italiananità, di quelle eccellenze che nascono nei loro campi, e che vogliono che siano maggiormente tutelate. A scortare i cortei la Polizia stradale. Blocchi sugli incroci per mano di carabinieri, polizia locale e polizia provinciale. Le Volanti della Questura a bloccare il traffico in uscita al loro passaggio. E automobilisti che, sì in alcuni casi, hanno storto il naso, soprattutto chi era sulla ss16 per andare al lavoro. Ma nessuno che abbia alzato i toni quasi a voler sottolineare l’universalità della protesta.
Gli agricoltori hanno sfilato, dunque, in ordine e come pattuito con le forze di pubblica sicurezza. Nel campo che li ha ospitati anche le forze dell’ordine con la Questura e i Carabinieri sempre presenti, il tutto sotto il coordinamento della Prefettura di Fermo che da giorni lavora a questo 5 febbraio. E c’è anche chi, tra le divise, ha bisbigliato un timido «siamo dalla vostra parte». insomma una protesta filata liscia, che ha centrato l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e strigliare la politica a tutti i livelli, senza bandiere di sigle o associazioni.
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